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lunedì 24 settembre 2012

Vuoi scoprire se il tuo uomo sta MENTENDO?

 I bugiardi possono essere smarcherati e non serve nemmeno la macchina della verità.
“Grazia” qui rivela i trucchi scientificamente restati per controllare l’indice di verità delle sue parole. E se lui ha gli occhi chiari scoprire il suo gioco sarà più facile.

 

In Inghilterra sempre più donne si rivolgono agli investigatori privati per scoprire se i loro mariti o fidanzati le tradiscono.
Ben il 50% della clientela dei detective ormai è femminile: donne in carriera dispuste a pagare fino a S00 sterline a sera. quasi 800 curo, per far pedinare il presunto traditore. O mettere alla prova il futuro marito. Prima di arrivare a tanto, una soluzione c’è: cercare di scoprire la verità utilizzando metodi collaudazi, elaborati da psicologi ricercatori universitari.
Se a parole mentire è facile. non lo è altrettanto con il corpo. Le espressioni del viso, i movimenti involontari e i cambiamenti della voce sono segnali per capire se si tratta di una storia inventata. lndizi che si possono leggere con facilità.
A studiarli non sono solo le donne gelose, ma anche criminologi ed esperti di sicurezza di tutto il mondo. Anzi, dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, l’amministrazione statuinitense sta investendo – come sostiene la rivista americana Time – milioni di dollari in strumenti studiati per rivelare se si sta dicendo la verità.
L’idea alla base degli studi é che le bugie inevitabilmente lasciano un’impronta e cambiano, anche se
solo per un attimo, la struttura del corpo. Tuttavia le teorie in materia sono molto e sempre più spesso in contrapposizione tra loro.
Se avere gli occhi chiari non mentite
Tutti lanciamo segnali involontari, anche chi impara a controllarsi non riesce a frenare certi comportamenti”, dice Marco Pacori, perito del Tribunale di Gorizia e psicologo
specializzato nella comunicazione non verbale. Cioè, nella comunicazione che non usa le parole, ma i gesti e i movimenti.
Come si può capire se le persone mentono? “Ci sono diversi segnali: l’accelerazione del respiro per cui il discorso diventa spezzato l’aumento del battito cardiaco, la diminuzione della gesticolazione. Chi è impegnato a raccontare una frottola di solito non si muove o distoglie spesso lo sguardo”.
Il trucco più efficace sarebbe quello di guardare le pupille: i bugiardi le hanno dilatatespiega Pacori. Bisogna stare almeno a 50 centimetri di distanza, ma se l’occhio è chiaro si vede bene.
Decifrare questi messaggi è difficile, ma c’è chi sostiene che si può imparare. Sul linguaggio corporeo ci sono corsi, come quelli tenuti dal dottor Pacori (www.linguaggiodelcorpo.it), e libri, come quelli scritti dai coniugi Allan
e Barbara Pease, I due psicoterapeuti australiani hanno venduto più di 20 milioni di copie con i loro vademecum, tradotti in 36 lingue. Il loro saggio più recente è “Dove sono i miei calzini? Noi dobbiamo parlare (Sonzogno) che sarà in libreria dall’8 novembre [2010, n.d.r.]
Le micro-espressioni ci possono tradire
Abbiamo scritto in faccia i sentimenti che proviamo. Per leggerli esiste un sistema che classifica i movimenti del volto e li associa alle emozioni.
Lo ha inventato Paul Ekman, psicologo dell’Università della California, e a lungo é stato utilizzato negli aereoporti britannici.
Si chiama Facs, Facial Action Coding System” (Sistema di decodificazione delle azioni facciali) e si basa sul presupposto che i 46 movimenti che ogni volto può fare creano 11 mila “micro-espressioni”.
Dalle quali si può analizzare se é vero o no quella che la persona in esame afferma.
Ekman ha anche condensato i suoi studi in cinque veloci regole per smascherare il disonesto. Che, però, non funzionano se il bugiardo é patologico, cioé molto esperto.
Per prima cosa, bisogna sempre conoscere la persona e i suoi comportamenti per notare le differenze.
Poi, é indispensabile mettarka a proprio agio, indugiare sui particolari della storia e non lasciarsi sfuggire atteggiamenti inusuali.
L’ultimo accorgimento é lasciare sempre una via d’uscita, perché confessi spontaneamente.
Con un avvertimento: mai usare il telefono. Numerose ricerche, infatti, hanno dimostrato che é più facile mentire dall’altro capo del filo.
Secondo uno studio della Cornell University di New York, inoltre, si tende ad essere più onesti comunicando via e-mail che al telefono.
Le tecniche dei professionisti
Gli 007 di professionisti che che cosa fannoi Utilizzano tecnologie all’avanguardia per rilevare la tensione dell’interrogaro quando nsponde alle domande. Gli strumenri, già in uso o in corso di snidio, sono diversi.
Alcuni registrano i mutamenti della voce, della respirazione e del polso (il
poligrafo), altri scansionano l’occhio per misurarne la temperatura (“eye scanner”), altri
ancora analizzano il cervello come ‘elettroencefalogramma (ne misura gli impulsi elettrici)
e la risonanza magnetica (lo fotografa).
Sul numero di febbraio della rivista Radiology sono stati pubblicati i risultati di uno studio dell’Università di Philadelphia: quando mentiamo il cervello “lavora” il doppio.
La risonanza magnetica ha mostrato che le zone cerebrali attive sono 14 se si dice una bugia , 7 in caso di verità.
In Particolare, a essere impegnano è il lobo frontale, associato alla strategia e alla pianificazione.
Tuttavia alcuni studiosi hanno delle nserve: “Puo darsi che la risonanza magnetica
funzioni, ma ho delle perplessità legate alla complessità del comportamento cerebrale
” osserva il professor Marco Strano. Preside dell’Icaa (L’Associazione internazionale degli analisti del crimine) e docente di psicologia investigativa sia all’Università di Palermo che alla Duke University, in America.
Secondo Strano l’applicazione della risonanza in un’aula di tribunale non è praticamente possibile: si tratterebbe di mettere la persona interrogata in un cilindro, all’interno del quale, però, non si possono inserire microfoni.
Da lì l’impossibilità di realizzare un interrogatorio vero e proprio.
L’Icaa, invece, sta lavorando sul poligrado, la cosiddetta “macchina della verità”.
“Insieme all’Smerican Poligraph Association stimo applicando dei miglioramenti come la rilevazione termica di alcune parti del corpo; ma non posso dire di più, perché presenteremo il progetto negli Stati Uniti all’inizio dell’anno prossimo.
Anche sui segnali che tradiscono i bugiardi Strano non è d’accordo: “le teorie di Ekman ormai vengono relativizzate: alcuni gesti, come ammiccare o muovere le mani, possono aumentare o diminuire a seconda della persona. Bisogna ragionare sul comportamento normale per poi capire come si modifica».
Oggi in Italia nessuna di queste tecnologie è usata a livello giudiziario.
In America molte associazioni per i diritti civili protestano per paura che questi strumenti colpiscano la libertà. E criticano la convinzione di poter scoprire la verità con l’aiuto di uno
strumento. Tutto sarebbe più facile se, come ha dichiarato Marlc Frank, collaboratore di Ekman, “succedesse come a Pinocchio”. Ma quella del naso che si allunga è solo una favola!

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