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mercoledì 26 settembre 2012

Applicazioni per android: 7 smartphone su 10 scelgono il robottino verde

app per android

Sono sette su dieci gli smartphone Android al mondo, con centinaia di applicazioni per android sfornate ogni giorno da creativi e sviluppatori. Questo è quanto emerge dall’ultima indagine della compagnia Canalys, da cui si può constatare anche come la Cina e i paesi asiatici in generale siano attori importanti nella diffusione dell’robottino verde.
Le applicazioni per android e relativo sistema operativo raccolgono successi consolidati nei mercati in via di sviluppo mentre si attestano a cifre più contenute nei mercati europei ed occidentali in generale, mercati maturi dove la contesa traApple e Google continua ogni giorno a colpi di nuovi device e nuove applicazioni per ipad.
Gli smartphone android sono il 68% con 107,8 milioni di device venduti, contro i 26 milioni di dispositivi iOS. E’ guerra aperta quindi, anche tra lo sviluppo di applicazioni per ipad e di applicazioni per android, con lo studio da parte degli sviluppatori android e degli sviluppatori ipad di app che possano andare bene su entrambi i dispositivi.
applicazioni per androidI gusti dei consumatori asiatici sembrano però essere sempre più orientati verso il sistema operativo Android, anche se Apple sta studiando una serie di strategie per penetrare il più possibile in questo mercato: dallo sviluppo del software Siri, per gestire i comandi vocali dell’iPhone4s in lingua mandarina fino alla progettazione di una cover intelligente dotata di video per l’ipad, preceduta da Surface, tastiera flessibile progettata da Microsoft.

So quello che pensi

Attenzione a come parlate con il corpo. La lingua sulle labbra inferiori svela ansia,la mano sulla nuca, invece, collera.
Dondoli le gambe mentre parli? Abbassi gli occhi o spalanchi la bocca ascoltando il tuo interlocutore? Ti passi le mani tra i capelli?
Attenzione. Da ogni tuo movimento chi hai davanti può capire chi sei e cosa hai mente.
Secondo diversi studi, infatti, solo il 7 per cento di un’affermazione è determinata dal contenuto, ma il resto – cioè ben il 93 per cento – è comunicata attraverso i movimenti del corpo (55 per cento) e il ritmo e tono della voce (38 per cento), come spiega Thorsten Havener nel suo nuovo libro So quello che pensi (Tea).
Conferma Marco Pacori, psicologo ed esperto del linguaggio del corpo: “Il corpo rivela i nostri pensieri,anche quando non lo vorremmo. Si chiama comunicazione non verbale o linguaggio emozionale del corpo e si tratta di movimenti inconsci che facciamo mentre parliamo“.
Questi movimenti rivelano più di ciò che viene detto a parole ed è utile studiarli per capire più a fondo noi stessi o ciò che gli altri ci comunicano, anche quando non ci parlano o ci dicono qualcosa intendendo altro. Come fare?
Come imparare a leggere i messaggi del corpo? 
Basta iniziare a osservare più attentamente noi stessi e gli altri. E non solo in viso: “Il viso non è la parte del corpo che comunica di più. E utile guardare con la coda dell’occhio anche il resto del corpo”, prosegue l’esperto.
All’inizio sicuramente faremo errori, ma con l’esercizio sapremo riconoscere i movimenti “rivelatori” che facciamo noi e che fanno i nostri interlocutori.
Gli occhi
Le pupille, se dilatate, denotano in genere piacere, interesse o concentrazione, perciò sono associate a immagini positive e diversi esperimenti dimostrano che una persona con le pupille grandi è considerata più simpatica e attraente.
Al contrario si restringono quando qualcosa non piace”, spiega Thorsten Havener.
Gli occhi spalancati, invece, significano necessità di maggiori informazioni o sorpresa, se accompagnati da sollevamento delle sopracciglia e bocca aperta“, continua Pacori. “Occhi socchiusi indicano concentrazione lo sospetto se lo sguardo è penetrante“.
A GUIDARLI E’ L’AMIGDALA
Amigdala
Non è facile notare questi movimenti. “Sono processi automatici“,precisa Pacori. “Se qualcuno ci fa notare che abbiamo ad esempio le gambe accavallate, a noi sembra strano, risponderemo che siamo più comodi in quella posizione“. lnvece non è così. “Questi movimenti partono dall’inconscio e sono regolati dall’amigdala”, I’area cerebrale che ci protegge dai pericoli e attiva i nostri movimenti istintivi.
La corteccia prefrontale detiene la parte più razionale e cerca di moderare le risposte dell’amigdala.
L’azione dell’amigdala è piu forte e quindi le emozioni che stiamo provando finiscono sempre per trapelare dai nostri movimenti corporei“.