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giovedì 11 ottobre 2012

10 falsi miti alimentari da sfatare


10 falsi miti alimentari
Non si impara mai abbastanza, su nulla. Anche quando si tratta di alimentazione, meglio non arroccarsi sulle proprie convinzioni, magari errate, e non fidarsi troppo delle “leggende” popolari. Per scegliere la dieta più corretta, con tutti gli strumenti giusti per farlo al meglio, meglio smascherare i falsi miti alimentari più famosi. Ecco un elenco tutto da “gustare”, i 10 miti alimentari da sfatare, con l’aiuto di una vera esperta, la dottoressa Elisabetta Macorsini,nutrizionista e diet coach a Milano.
1. Per concludere il pasto, ottimo il formaggio
Falso. Il formaggio è un alimento particolarmente grasso. E’ una vera e propria “bomba” calorica che, invece di stimolare la digestione, la rallenta pericolosamente.
2. Invece del pane, grissini e cracker
pane e grissini
Falso. Questi sostitutivi del pane, molto spesso, sono “finti” alleati della linea: garantiscono unapporto calorico più elevato rispetto al pane classico. “Meglio concedersi un panino di piccole dimensioni, meglio se integrale, al giorno, piuttosto che buttarsi su grissini & co. per tenere lecalorie sotto controllo” ha osservato la dottoressa Marcorsini.
3. La pasta fa ingrassare
Falso. Croce, ma, soprattutto, delizia per gli amanti della vera cucina mediterranea, la pasta è spesso additata come “origine di tutti i mali”, colpevole di aumenti di peso e grasso in eccesso. In realtà, non è vero, anzi. “La pasta è un elemento prezioso della dieta, complice l’apporto dicarboidrati che fornisce, il consiglio è di non appesantirla con condimenti eccessivi o sughi troppo elaborati, ma di insaporirla con verdure fresche di stagione” ha aggiunto l’esperta.
4. Saltare i pasti per dimagrire
Falso. Saltare i pasti è un’abitudine deleteria, che rischia, invece di far dimagrire, di sortire l’effetto opposto, rallentando il metabolismo.
5. La frutta è un alimento dietetico, da consumare in quantità
Falso. Sicuramente non rientra tra il cibo spazzatura, anzi, ma nemmeno tra i cibi completamente privi di calorie. La frutta dovrebbe essere tra i protagonisti del regime alimentare, ma senza eccessi (1 porzione al giorno), perché è zuccherina, favorisce il gonfiore addominale e può rallentare la digestione.
6. Bando ai grassi
Falso. Sicuramente non devono essere presenti in quantità significative, ma anche i grassi sono sostanze nutritive necessarie che non possono mancare dalla dieta. L’importante è non esagerare, soprattutto con quelli di origine animale.
7. L’ananas brucia i grassi
ananas brucia grassi
Falso. Sarebbe bello se, a colpi di ananas, si potessero annullare gli eccessi alimentari, ma non è decisamente così.
8. La birra fa latte
Falso. Questo è una delle frasi più classiche che si sfoderano in presenza di una donna in dolce attesaper autorizzarla a bere un sorso di birra. In realtà, però, non ha nessun fondamento scientifico.
9. Via libera agli alimenti “light”
Falso. “Light non significa completamente privo di calorie, anzi. I cibi light contengono, mediamente, il 30% in meno delle calorie. E’ importante, quindi, non eccedere” sottolinea la nutrizionista.
10. Pesce, alleato di mente e memoria, grazie al fosforo
Falso. Il pesce fa bene, ma non è ricco di fosforo quanto di pensa. Infatti, ci sono alimenti che ne contengono quantità decisamente superiori, come i legumi o la frutta secca, per esempio.

Rimedi post sbornia

rimedi post sbornia
Che sia una sbornia leggera o una di quelle che difficilmente si dimenticano, quando si esagera con la quantità di alcol assunta, il giorno dopo l’organismo presenta il conto, con una serie disintomi poco piacevoli. Per dimenticare il più velocemente ed efficacemente possibile i postumidelle bevute eccessive, ecco alcuni rimedi post sbornia davvero utili.


La sbornia, le caratteristiche, i sintomi
Termine comune, quanto conosciuto e riconoscibile, sbornia indica uno stato di ebrezza marcato, causato dal consumo di quantità importanti di alcol. Qualsiasi sia la bevanda alcolica prescelta,dal vino alla birra fino ai cocktail superalcolici, l’effetto di una “bevuta” consistente si chiama sbornia e si fa sentire, soprattutto il giorno dopo, con una serie di sintomi tipici.
disturbi provocati dal consumo smodato di alcol sono numerosi e, per entità e caratteristiche, variano da persona a persona. Tra i sintomi più frequenti e altrettanto fastidiosi ci sono: nausea, vomito, mal di testa, problemi di equilibrio, disidratazione, acidità gastrica, disturbi gastrointestinali (mal di pancia, dissenteria), agitazione, stanchezza, occhi rossi, malessere generale, confusione mentale e alitosi.
Rimedi utili post sbornia
Il primo consiglio, quello più efficace, è la prevenzione assoluta, cioè evitare la sbronza, per scongiurarne i fastidiosi postumi. Se proprio non è possibile non consumare alcolici, è importante, almeno, limitarli, preferendo vino e birra in quantità modeste e durante i pasti ai superalcolici.
L’acqua è il primo benefico alleato per contrastare i postumi della sbornia, ma anche per prevenirli o, almeno, alleviarli. E’ l’arma vincente per contrastare la disidratazione, ma anche per facilitare l’eliminazione dell’alcol dall’organismo, attraverso sudorazione urine. Due bicchieri d’acqua abbondanti prima di andare a letto, dopo aver fatto “baldoria” a suon di alcol, e una buona dose di acqua il giorno dopo sono l’ideale.
L’alimentazione giusta può aiutare e parecchio. Via libera a frutta e verdura, utili per ristabilire i livelli di glucosio nel sangue, solitamente messi a dura prova dal consumo di alcol, e per ridare equilibrio al sistema gastrointestinale. Per limitare gli effetti dell’alcol, soprattutto a carico delle pareti dello stomaco, è preferibile mangiare prima di assumere qualsiasi bevanda alcolica. Anche una colazione abbondante e salutare, preferibilmente a base di frutta, fette biscottate o pane e marmellata, il giorno dopo la sbornia, aiuta.
Il miele è un vero toccasana. Infatti, il frutto delle laboriose api aiuta a riprendersi da una serata di bisboccia a base di alcol. Tutto merito, secondo recenti studi in materia, del fruttosiosostanza contenuta nel miele in grado di aiutare l’organismo a metabolizzare al meglio l’alcol e a smaltirne più velocemente gli effetti.
Contro il rossore degli occhi e la sensazione di pesantezza alle palpebre, si può scegliere unamaschera detossinante e rinfrescante. Perfetti, come compagni del riposo post sbronza anche due fette di cetriolo fresche sugli occhi.

Daltonismo: test, cos’è, possibile cura e rilascio patente

daltonismo e possibile fare qualcosa
Il daltonismo è un difetto degli occhi che non permette la giusta percezione dei colori. È una condizione di natura prevalentemente genetica, e prende il nome dal chimico inglese John Dalton che nel 1794 che iniziò a condurre gli studi dopo che lui stesso si rese conto di avere delle difficoltà nel percepire i colori. Il daltonismo si può presentare in forma parziale o completa, ossia: precisamente si parla di deuteranomalia quando la difficoltà riguarda la percezione del colore verde, di protanomalia nel caso del rosso, e di tritanomalia quando la difficoltà riguarda il colore blu-giallo; oppure il disturbo può essere completo e riguardare tutti questi colori.


Le cause e il test per identificare il daltonismo
Come accennato sopra il daltonismo è prevalentemente di natura genetica, ma può essere causato anche da danni ai nervi (precisamente al nervo ottico), agli occhi (in particolare alla retina) e alcervello (della corteccia cerebrale). Quando l’origine è di natura genetica l’alterazione si trova sul cromosoma x, ecco perché i soggetti maschili sono maggiormente colpiti: le donne hanno due cromosomi x ed è molto improbabile che l’alterazione colpisca entrambi, mentre gli uomini ne hanno solo uno e se in questo manca il gene adibito alla percezione dei colori il disturbo si manifesterà di sicuro. A livello dell’occhio il problema risiede nelle cellule presenti nella retina, quando queste non funzionano regolarmente allora si manifesta il daltonismo. Sono circa l’8% gli uomini che soffrono di questo disturbo, mentre per quanto riguarda le donne, la percentuale che ne soffre è pari allo 0,5%. Il daltonismo, come è facile immaginare, è un disturbo che durante l’infanzia crea non pochi problemi nell’apprendimento, nell’autostima, nel socializzare. Ma i problemi continuano anche da adulti, ecco perché sono circa 150 le professioni che i daltonici non possono fare. Per poter diagnosticare il daltonismo oltre alle testimonianze di chi ne soffre (difficoltà e incapacità nel riconoscere i tre colori principali come il rosso, il verde e il blu) si utilizza un test. Quest’ultimo è caratterizzato da una serie di colori e di figure nascoste facilmente identificabili da chi non soffre di daltonismo.
Rimedi e rilascio della patente
Non vi è una cura per questo disturbo ma esistono comunque dei rimedi. L’irregolarità del daltonismo cessa se si utilizzano delle particolari lenti migliorative. Queste sono caratterizzate da uno strato progettato in modo tale da permettere allo spettro della luce (lavorando delle lunghezze d’onda del verde e del rosso) di combinarsi normalmente come avviene in chi vede normalmente. Tra tutti gli svantaggi che i daltonici hanno, molti pensano ci sia anche quello di conseguire lapatente di guida. In realtà non è proprio così: è possibile prenderla ma sempre dopo stretto consiglio e visita medica da parte di uno specialista. La normativa europea ha escluso categoricamente il daltonismo come inabilità alla guida di qualsiasi mezzo. Purtroppo è che in questi casi la disinformazione peggiora le situazioni. Per molti anni si è creduto che il daltonismo fosse una malattia che impedisse a chi ne soffre di svolgere molte funzioni, compreso il guidare. Bisognerebbe revisionare la documentazione scientifica necessaria al conseguimento della patente e, quindi, eliminare dal Codice della strada il riferimento al colore come fattore importante per la guida.

Offerte di lavoro strane: “Cercasi ragazza che soffra il solletico”





Offerte di lavoro strane: “Cercasi ragazza che soffra il solletico”

bacheca solletico
Gli esperti dicono che in tempo di crisi per trovare lavoro bisogna anche inventarselo e/o intraprendere delle nuove strade professionali. Chissà se è proprio a questo che hanno pensato leragazze che si sono recate sulle pagine delle offerte di lavoro della pagina dedicata a Torinodel portale bakeka.it. Tra le altre offerte, infatti, se ne poteva leggere una molto particolare.
L’inserzione inizia in modo tradizionale, “Cerco urgentemente ragazza di 18/25 anni che sia molto sensibile al solletico dappertutto, a cui piace molto la cosa!” e continua specificando, “se soffri molto il solletico e ti piace da matti essere solleticata ti offro l’opportunità di guadagnare… 50 euro l’ora di lavoro… solo per ridere come una matta! Ti interessa? No secondi fini! No nudo! A PRESTO…”. Dopo l’annuncio era possibile, iscrivendosi al portale, avere i contattidell’inserzionista. Qualcuna di voi ha risposto?

Cina, gallina depone uovo minuscolo, più piccolo di quelle di quaglia

Cina, gallina depone uovo minuscolo, più piccolo di quelle di quaglia

Passero solitario? Decisamente no…


Di solito ci si aspetta che i volatili tendano ad essere diffidenti verso gli esseri umani, ma ci sono delle eccezioni: ad esempio, potreste trovarvi al bancone del bar e trovarvi come “vicino di sgabello” un passero che prende il caffè insieme a voi. Questo accade ad Arezzo in un noto bar, dove Pippo, tutt’altro che passero solitario, ama fare colazione in mezzo alla gente.
pippo al banco
Puntualmente, ogni mattina Pippo, con estrema disinvoltura, si fa largo tra gli avventori, plana sul bancone e, con assoluta naturalezza, si fa servire la colazione direttamente dalle mani del barman. Poi, con un battito di ali, in segno di saluto e riconoscenza, si allontana dal locale seguito dallo stupore scolpito sui volti di chi lo vede per la prima volta.
pippo sul marciapiede
Pippo, così è stato battezzato dal proprietario del locale, è un grazioso passerotto che ha iniziato a frequentare il bar da alcuni mesi; dapprima sostava sul marciapiede e poi, a piccoli passi, si è avvicinato sempre di più fino a salire sul bancone e a diventare un cliente abituale. Non solo, è anche un cliente speciale perché non gli viene mai chiesto il conto e Pippo, in cambio, regala a tutti con la sua presenza una ventata di allegria e un soffio di spensieratezza, c’è perfino chi aspetta il suo arrivo per fare colazione in sua compagnia!
pippo alla macchina del caffè

La barca-barbecue galleggiante, per le grigliate in mezzo al lago


Il periodo delle grigliate all’aperto, per quest’anno probabilmente è finito, però ecco una buona idea per l’anno prossimo, per la quale conviene iniziare a mettere via i soldi già adesso…
L’azienda americana Hammacher Schlemmer ha prodotto una barca-barbecue, per fare grigliate galleggianti in mezzo ai laghi o alle piscine. La barca ha forma circolare può ospitare fino a 10 persone, posizionate attorno a quello che è il cuore della barca: la griglia. La barca è dotata di un’ampia serie di compartimenti per immagazzinare il cibo da cucinare, piatti e posate.
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I tavolini sono dotati di porta-piatti, porta-bicchieri e porta-posate, anche se è comunque sconsigliato l’uso dove le acque sono troppo agitate. La barca è dotata di motore elettrico, per portarla nel luogo della grigliata e fare le piccole manovre.
Unico difetto: il costo. La barca-barbecue costerebbe infatti l’equivalente circa 35.000 euro. Vi avevamo avvertiti: se vi interessa, meglio iniziare a risparmiare già adesso…

Patrick Brysbaert, l’avvocato più eccentrico del mondo


Di solito gli avvocati sono molto formalmente eleganti: nel caso degli avvocati uomini, giacca, cravatta e rasatura perfetta sono d’obbligo. Per tutti, tranne che per Patrick Brysbaert, avvocato belga dal look decisamente controcorrente: taglio di capelli alla moicana, peircing, e anche un tatuaggio erotico sulla schiena. “Un avvocato dovrebbe comunque mostrare quel che è veramente”, spiega Patrick.
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Fino a venti anni fa, Brysbaert era un comunissimo avvocato, ma quando si è lasciato dal compagno ha deciso di cambiare vita ed ha lasciato l’avvocatura per aprire un pub a Antwerp, che ha gestito per dieci anni: proprio durante quel periodo ha cambiato radicalmente il suo look “diventando finalmente sé stesso”.
Dopo dieci anni di vita dietro al bancone, però, ha sentito la nostalgia della toga, ed ha deciso di riprendere il suo vecchio lavoro di avvocato: non senza timore, dato che temeva che colleghi e clienti lo emarginassero per quel look insolito che però considerava così radicalmente parte di lui, e quindi non voleva abbandonare. Ma così non è stato: sia per i clienti che per i colleghi quel che contano sono le capacità e non l’aspetto.
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Una volta, durante un dibattimento, il giudice lo ha ripreso dicendogli che “i piercing dovrebbero rimanere fuori dal sistema legale”: Brysbaert era preoccupato che il giudice penalizzasse il suo cliente per via del suo aspetto, ma anche in quel caso il giudice si è dimostrato imparziale. “Quel che conta sono i contenuti legali, non l’aspetto di chi li sostiene”, è convinto l’avvocato Brysbaert.

Alligatore gli stacca la mano: lo multano “per avere dato del cibo agli animali senza permesso”


Un uomo di Everglades City, in Florida, ha perso una mano che gli è stata strappata da un alligatore. L’uomo, il 63rnne Wallace Weatherholt, era in gita con la famiglia quando hanno incontrato un alligatore che lo ha morso strappandogli la mano all’altezza del polso.
Una brutta esperienza per chiunque, ma in questo caso al danno si aggiunge la beffa: la polizia forestale ha infatti deciso di multare Weatherholt per avere dato del cibo all’animale. L’incidente sarebbe secondo loro avvenuto infatti mentre l’uomo cercava di offrire del cibo all’animale.
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La polizia della Florida prende infatti molto sul serio il divieto di alimentare gli alligatori, spiega David Weathers, uno specialista di questi animali, perché “gli alligatori hanno una paura naturale degli esseri umani, e se ne vedono uno scappano”, ma se gli si offre del cibo “perdono la paura” e anzi possono sentirsi incoraggiati ad avvicinarsi agli esseri umani, e ad attaccarli.
Anche per questo motivo, i guardaparco hanno rintracciato ed ucciso l’animale, recuperando dal suo stomaco anche la mano dell’uomo, che però i dottori non sono riusciti a riattaccare.

La macchina pieghevole, per parcheggiare più facilmente


Basta preoccuparsi dei parcheggi difficili. La soluzione arriva dall’auto “pieghevole” sviluppata dal MIT e da ricercatori spagnoli. La caratteristica di quest’auto, pensata in modo evidente per affrontare le difficoltà del traffico nelle capitali europee, è quella di piegarsi sul suo asse centrale per occupare meno spazio possibile durante il parcheggio, aiutato anche dal fatto che tutte e quattro le ruote sono sterzanti e permettono così la massima semplicità di manovra.
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L’auto (denominata “Hiriko”) è rigorosamente elettrica e si controlla con una cloche che comanda anche l’accelerazione. I produttori hanno già messo in circolazione alcune decine di prototipi, e prevedono di metterle in commercio nel 2013: i destinatari saranno innanzitutto le amministrazioni delle grosse città (come Barcellona, Berlino e San Francisco).
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