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venerdì 27 settembre 2013

la prima gamba bionica a controllo ''mentale''

La protesi robotica sviluppata dal Rehabilitation Institute of Chicago è collegata ai nervi e funziona quasi come un arto vero. "Riesco a muovere un passo dopo l'altro in modo naturale", racconta Zac Vawter, 32enne che quattro anni fa ha perso la gamba a causa di un incidente in motocicletta, protagonista del test che permetterà di perfezionare il prototipo.

Per Zac Vawter, la "cavia" che sta sperimentando il primo arto bionico in assoluto capace di leggere i segnali celebrali, deve essere stato un giorno speciale quello in cui è tornato a camminare. Non su una stampella o con una protesi che simula solo esteticamente una gamba, ma su quello che dovrebbe essere il futuro: una gamba a tutti gli effetti, controllata dal proprio cervello, impiantata artificialmente grazie al progetto sviluppato in quattro anni e con 8 milioni di dollari di finanziamento dell'Army's Telemedicine and Advanced Technology Research Center, insomma dall'esercito, e riportato dal The New England Journal of Medicine.
Un obiettivo che sembra vicino al raggiungimento: potrebbe essere vicino il momento in cui questo tipo di protesi uscirà dai laboratori del Rehabilitation Institute of Chicago ed entrerà ufficialmente sul mercato. Il sistema finora era stato testato solo su braccia, più facili dato che non sono gravate dal peso del corpo.
Il 31enne ingegnere software americano, a cui era stata amputata una gamba in seguito a un'incidente in motocicletta, ora può camminare. Riesce a fare tutti i movimenti possibili, come se la sua gamba fosse vera. Prima del trapianto si è sottoposto a una procedura di "reinnervazione mirata", in cui i nervi del muscolo danneggiato sono stati diretti nuovamente verso quelli posteriori della coscia, rimasti sani. A questi è stata collegata la protesi, che è capace di elaborare i segnali dei nervi e dedurre in tempo reale il gesto che il paziente avrebbe voluto fare, traducendoli in movimenti della protesi. L'uomo, grazie a questa protesi, è riuscito a scalare i 103 piani delle Willis Tower di Chicago a piedi.
Si tratta però di un prototipo, quindi soggetto a molti miglioramenti, anche se la percentuale di errori, cadute comprese, è bassissima: dell'1,2%, molto meno del 12,9 delle protesi robotiche standard. In cosa potrà migliorare la protesi? ''Dobbiamo renderlo più leggero, silenzioso e con batterie che durino di più. Inoltre questo modello è omologato per 5mila passi, mentre gli standard dell'esercito ne impongono 10mila'', ha dichiarato Levi Hargrove, uno dei ricercatori.
La gambia bionica con controllo mentale non arriverà prestissimo sul mercato, forse nel giro di 3-5 anni, a Vawter è infatti permesso di usarla solo una volta a settimana, quando si fa visitare alla clinica di Chicago. I prezzi invece potrebbero essere molto alti, si parla di decine di migliaia di dollari per una singola protesi.