Translate

domenica 11 novembre 2012

"Modalità in volo per i cellulari"?


Tra le avvertenze di rito che vengono elencate dalle assistenti di volo nei nostri viaggi aerei , una delle più famose è la seguente : “Ricordiamo ai Signori passeggeri di spegnere i telefoni cellulari e i computer portatili o, se questi sono dotati della modalità “in volo“, di impostare tale modalità.”
Molti di noi avranno cominciato a “smanettare” sul loro cellulare, più o meno sofisticato, alla ricerca di qualcosa che assomigliasse alla fatidica “modalità in volo“, anche per non sentirsi inferiori agli altri, diciamoci la verità…
Ma in cosa consiste veramente la funzione “Modalità in volo“?



Cominciamo col dire che i segnali elettronici trasmessi dagli apparecchi, che vengono irradiati da trasmettitori che lavorano anche con 2 Watt di potenza RF, rischiano effettivamente di disturbare seriamente gli apparati di volo.
La famosa “modalità in volo” riguarda solo alcuni tipi di Smartphone e comunque questo non significa che il telefonino possa funzionare anche durante il volo.
In questa modalità, infatti, non si possono effettuare chiamate nè riceverle, perchè è come se il cellulare venisse spento; nella “modalità in volo” sono invece attive tutte le altre funzioni , come per esempio il riproduttore multimediale e le altre funzioni di intrattenimento del telefonino.

MORGANA GIOVANNETTI E' LA VOCE DEL PULCINO PIO



E' stato il vero e propriotormentone dell'estate 2012: lui è il “Pulcino Pio”, inventato dalla romana Radio Globo, e non ha nessuna intenzione di abbandonare la sua popolarità nemmeno con l'approssimarsi dell'autunno.
Il brano è ancora saldamente primo nella classifica dei singoli, il video ha superato i 20 milioni di visualizzazioni sul web e a metà ottobre ritornerà più vivo e pigolante di prima. "Qualcuno si è lamentato perché alla fine viene schiacciato da un trattore, così abbiamo deciso di dargli la possibilità di rinascere trasformandosi in un supereroe. Ci sarà un nuovo singolo e un album di canzoni dedicate a lui. Finché esisterà io gli regalerò la mia voce".


A parlare è Morgana Giovannetti, conduttrice di Radio Globo e voce dell'animaletto, che in un'intervista a Sorrisi e Canzoni Tv ha svelato qualche retroscena.


Il segreto del Pulcino Pio? "Il momento in cui viene lanciato - risponde la Giovannetti - Èestate e la gente ha tempo di giocare. (...) Sarà banale, ma è una canzone che unisce i cuori semplici e quelli chimici. Ci sono gli animali, ci sono i versi, c’è un balletto. Il risultato è che ha gli ingredienti per essere irresistibile come una filastrocca, con un qualcosa di lievemente urticante nel suo essere ossessivamente ripetitiva. Anche per questo motivo si è fatta notare".


Nata da una filastrocca brasiliana e dal desiderio degli editori di Radio Globo - originari del Brasile - di adattarla all'Italia, il brano è un rifacimento. Il suo ha colto totalmente di sorpresa i suoi autori e produttori, generando critiche e invidie all'esterno: "Sono cose che normalmente succedono ogni volta che qualcosa funziona. Nessuno se ne sarebbe preoccupato se non fosse in testa alle classifiche di vendita digitali".


E sul suo passato da enfant prodige del Bagaglino dove faceva le imitazioni negli show di Pingitore, Morgana ricorda: "Per me si trattava di un gioco, di un divertimento che io vivevo con estrema serenità. Ho lavorato negli anni d’oro del Bagaglino, l’atmosfera era stupenda. Uscivo da scuola alle 4 e mezza, arrivavo al teatro, facevo le prove fino alle 8. Mandare un bambino in tv è una cosa che devono fare genitori intelligenti. Le forzature anche di fronte a evidenti capacità, rovinano la vita ai loro figli". 

Nasce a Genova la nuova generazione di robots


L'uomo, si sa, da sempre ha sognato di creare un “alter-ego” artificiale, tecnologico, che potesse un giorno fare meglio tutto ciò che un essere umano è in grado di compiere, dai piccoli gesti quotidiani alle operazioni più complesse.

Gli ultimi nati della nuova generazione di robots appartengono all’Istituto italiano di tecnologia (Iit) di Genova, sono due e sono stati chiamati “Icub” e “CoMan” : sono alti poco più di un metro e hanno compiuto un percorso di evoluzione estremamente rapido e significativo, tale che si prevede la loro completezza già per la prossima estate.


Gli “androidi” sono in stretta relazione l'uno con l'altro, anche se per ognuno si cerca di sviluppare capacità e qualità diverse : “iCub”, il primo, è stato creato con sensori molto potenti che lo rendono sensibilissimo al tatto, abile nell'interazione con l'ambiente che lo circonda ed è attualmente in grado di effettuare delle operazioni che prima si ritenevano impossibili; non solo, le sue facoltà “cerebrali” gli permettono di interpretare bene gli ordini vocali che gli vengono impartiti dall'esterno grazie ad un perfezionamento degli algoritmi utilizzati; impara velocemente ciò che gli viene insegnato.

Icub pesa 22 chilogrammi e , pur essendo piccolo di statura,è dotato di arti inferiori, delle vere e proprie gambe,così che si può muovere in maniera autonoma essendo alimentato da batterie.

Ma Icub non è “single”, un figlio unico; pur essendo considerato oramai a livello continentale come il vero e proprio simbolo della nuova generazione di robotica europea, ha già ereditato 25 fratelli sparsi in tutto il mondo.

L'intento è quello di sviluppare autonomamente delle singole parti per poi procedere all'integrazione in un secondo momento in “Icub”, il capostipite genovese; il sogno è di poter arrivare a raggiungere l'intelligenza equivalente a quella di un bimbo.
Se “iCub” ha conquistato gli arti inferiori, il suo “compagno” CoMan (da Compliant Humanoid) ha guadagnato quelli superiori.
L'obiettivo, sin dall’inizio, era quello di dargli in dotazione dei giunti flessibili e un'estrema padronanza nella deambulazione.
“CoMan” rappresenta un ulteriore passo in avanti verso la costruzione di robot più adatti a interagire con l’uomo. Nei prossimi mesi, la maggior parte delle sue parti metalliche saranno sostituite da fibre di carbonio, materiali compositi e di nuovo tipo che riprodurranno i legamenti; il tutto con lo scopo di renderlo più agile, più leggero e meno consumatore di energia.

Speriamo che le nuove ricerche nel campo della robotica portino un giorno a correggere i “difetti umani” come l'egoismo e l'avidità e che gli androidi diventino più umani di ciascuno di noi.