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giovedì 13 dicembre 2012

Lenovo e Hp, la scommessa di ultrabook e tablet Windows 8 per il business


La prima ondata di nuovi computer portatili contrassegnati dal nuovo sistema operativo di Microsoft è stata indirizzata totalmente o quasi al mercato consumer. Troppo importante, per la casa di Redmond, portare da subito nelle mani di milioni di potenziali utenti il verbo delle funzionalità touch e delle apps di Windows 8 e tentare di scalfire la popolarità dell'iPad. Alcuni vendor hanno più di altri scommesso su prodotti (notebook convertibili in tablet o veri e propri ultrabook) confezionando soluzioni prettamente orientate a manager e business man.
La new entry fra le proposte di Lenovo, in tal senso, si chiama ThinkPad X1 Carbon Touch, notebook ultrasottile già in vendita negli Usa (con prezzi di listino fissati a partire da 1.399 dollari) e di fatto evoluzione in chiave touch dell'omonimo modello di ultrabook lanciato in primavera in veste di degno rivale del MacBook Air di Apple. La scheda tecnica di questo apparecchio ne esemplifica infatti la natura di computer mobile di fascia alta: schermo da 14 pollici in alta definizione, chassis in fibra di carbonio, chip Intel Core i5 o i7 "Ivy Bridge", lettore di impronte digitali, sistema di crittografia del Bios e modulo 3G integrato (opzionale).
Rispetto alla versione con display tradizionale, l'X1 Carbon Touch con Windows 8 aumenta sia in fatto di spessore (da 18 a 20 millimetri) che di peso (che rimane però inferiore a quello di molti ultrabook da 13 pollici), si presenta con una maggiorazione di prezzo di circa 150 dollari e mantiene invece invariata l'autonomia delle batterie, confermata in oltre otto ore.
La nuova scommessa ibrida di Hewlett Packard per la clientela professionale si materializzerà invece solo in primavera, quando dovrebbe vedere il mercato l'EliteBook Revolve, tablet con Windows 8 Pro (ma funziona anche con Windows 7) la cui peculiarità è per l'appunto quella di essere un prodotto convertibile in vero e proprio notebook grazie alla docking station a corredo, che integra una tastiera retroilluminata e svariate porte di espansione.
Anche in questo caso parliamo di un dispositivo alquanto sottile (22 millimetri di spessore per circa 1,4 chilogrammi di peso), con una carrozzeria in lega di magnesio e i requisiti tecnici per appartenere anch'esso alla categoria degli ultrabook. La diagonale dello schermo touch con risoluzione di 1366 x 768 pixel è di 11,6 pollici e il display ruotabile di 180 gradi vanta la protezione Gorillaglass 2. Fra le diverse opzioni del nuovo Elite Book, che secondo indiscrezioni avrà nel motore processori Intel Core di terza generazione, spiccano il disco allo stato solido da 256 Gbyte, la connettività 4G e il chipset Nfc (Near Field Communications).
Con il nuovo tablet per il business, i cui prezzi di listino saranno annunciati solo in prossimità del lancio commerciale, Hp ha annunciato anche un modulo di ricarica (Multi-tablet Charging Module) capace di gestire fino a 20 dispositivi contemporaneamente con un'unica presa di corrente. Il sistema, anch'esso indirizzato alle aziende come il tablet, sarà sul mercato a marzo 2013 e costerà 499 euro.

Australia, smarriti tra i boschi per 24 ore seguendo le mappe di Apple. E la polizia ne sconsiglia l'uso


Perdersi nei boschi per ore e rimanere lì senza acqua né cibo, al buio e con una temperatura esterna di 45 gradi. Colpa delle mappe Apple, installate su ogni iPhone e iPad dopo il rilascio del sistema operativo iOS6. È successo in Australia, e più precisamente nelle vicinanze di Mildura, città a 500 chilometri da Melbourne. A darne notizia è proprio la polizia australiana che, dopo aver ricevuto alcune chiamate di soccorso, ha emanato un comunicato sul proprio sito web nel quale sconsiglia l'uso delle mappe di casa Apple e parla di «pericolo per la salute delle persone».
Secondo i test effettuati dalla polizia, la localizzazione di Mildura da un iPhone riporta in un parco naturale a circa 70 chilometri di distanza dal luogo esatto, nel bel mezzo Murray-Sunset National Park. Un parco dove trovare acqua e cibo è pressoché impossibile, e dove in questo periodo la temperatura diurna raggiunge anche i 45 gradi centigradi.
Solo nell'ultimo mese, da quanto si apprende da fonti vicine alla polizia, gli agenti sono stati costretti a soccorrere ben sei persone finite per sbaglio nel mezzo della natura più selvaggia. Tutte finite lì seguendo le mappe del loro iPhone. Per il recupero di alcune di queste sono state necessarie più di 24 ore. Un vero dramma.
Un errore grossolano che si aggiunge alla già nutrita lista di inesattezze relative alla cartografia lanciata da Cupertino. Un'applicazione bocciata dalla maggioranza degli utenti sin da subito, e per la quale Apple ha deciso qualche licenziamento importante come quelli di Scott Forstall (Senior Vice President del software iOS) e di Richard Williamson (Maps Manager).
Ora, in virtù di questo nuovo allarme arrivato dall'Australia, la voglia di tornare alle mappe Google anche sui dispositivi Apple cresce ulteriormente fra i milioni di possessori di iPhone.

Le mappe di Google tornano sull'iPhone dopo il clamoroso divorzio e le lamentele degli utenti


Dopo quattro mesi, come anticipato, torna Google Maps su iPhone: la cartina geografica digitale è arrivata in mattinata sulla vetrina dell'App Store. Con il lancio del sistema operativo iOs 6 a settembre non era più un'applicazione predefinita ed era scomparsa dagli scaffali digitali. Google spiega sul blog ufficiale che è stata ridisegnata. Con Street View integra le immagini dei luoghi dal punto di vista di un passante. E abilita la navigazione in strada attraverso l'indicazione degli itinerari con direzioni turn-to-turn a voce. L'assenza di Google Maps da iOs aveva sollevato ampie discussioni, anche in seguito alle critiche indirizzate all'applicazione Mappe di Apple che avevano convinto l'amministratore delegato dell'azienda di Cupertino, Tim Cook, a scrivere una lettera di scuse e a decidere un terremoto ai vertici.
Quella di Google Maps è una bussola polifunzionale per orientarsi e tracciare percorsi: gli utenti possono vedere informazioni in tempo reale sul traffico e gli orari del trasporto pubblico, dove sono disponibili. Apre, inoltre, l'accesso alla visualizzazione da satellite o con Google Earth. È anche un punto di partenza per esplorare luoghi attraverso le fotografie panoramiche di Street View. La grafica vettoriale facilita la gestione delle cartografie 2D e delle rappresentazioni 3D, abilitate anche in alcune città italiane.

Google Maps amplia l'orizzonte delle ricerche. Dopo aver inserito il nome di una destinazione vengono mostrate informazioni contestuali, ad esempio se si tratta di un negozio appaiono recensioni, orari, link, tempi di percorrenza e immagini del luogo, sul modello di Google Now. Integra desktop e mobile: non sarà necessario ripetere più volte l'intera digitazione di parole chiave già trovate. Arriva in più di 40 nazioni, Italia inclusa, su dispositivi con sistema operativo a partire da iOs 5.1. E riapre il duello con le applicazioni di altri giganti high tech. Mappe di Apple è in via di perfezionamento, anche grazie alle segnalazioni degli utenti.
 Nokia Here ha debuttato di recente su iOs: può contare sul database di Navteq e sulle recensioni della community di TripAdvisor.Gli utenti possono calcolare gli itinerari in tre modalità: come passanti a piedi, sui mezzi pubblici o a bordo di un veicolo. Hanno la navigazione turn-to-turn a voce, prima irraggiungibile dalle mappe di Google nei dispositivi iOs. Inoltre, vengono introdotte gesture: ad esempio, sfiorando con due dita lo schermo appare il menu laterale.

Apple iTv, via ai test. Le firme di Foxconn e Sharp sulla prima televisione della Mela


L'anticipazione del Wall Street Journal, l'ennesima sull'argomento negli ultimi dodici mesi, parla chiaro: la prima fase di sperimentazione della Tv made in Cupertino è scattata. Mancano, secondo il quotidiano americano, i canoni del progetto ufficiale ma un primo passo in avanti, per dare vita a un prodotto già molto atteso dai consumatori e dalla comunità finanziaria, sarebbero stati fatti.
E con due partner legati fra loro a filo doppio. I pannelli della Apple Tv – o per meglio dire della iTv - li fornirebbe infatti Sharp, che di recente ha venduto una grossa fetta azionaria alla taiwanese Hon Hai Precision Industry, colosso cui fa capo anche Foxconn, ormai storico (e spesso tristemente noto) partner scelto dalla società della Mela per produrre iPhone e iPad.
La nuova creatura di Apple, se le supposizioni del Wsj sono esatte, prenderebbe concretamente forma in quel di Sakai, Giappone occidentale, dove è in attività uno dei più avanzati impianti di produzione di schermi Lcd del mondo, capace di sfornare in volumi apparecchi da oltre 60 pollici (in questa fabbrica Foxconn vi ha prodotto quest'anno diversi modelli extra large per uno dei marchi di Tv che vanno per la maggiore negli Usa, Vizio).
L'argomento Apple Tv è di nuovo molto caldo anche perchè solo una settimana fa il ceo Tim Cook, parlando alla Nbc, ha confermato tutto l'interesse della compagnia per questo mercato, apostrofato dall'ex braccio destro di Steve Jobs come poco reattivo (almeno ultimamente) in fatto di vere innovazioni. Il punto di forza di Cupertino sono i contenuti e la user experience: su smartphone e tablet la società californiana ha centrato l'obiettivo sparigliando le carte del mercato. Nelle Tv c'è una certa Samsung che domina al momento il settore, catturando oltre un terzo della domanda su scala mondiale. Basteranno il design, l'interfaccia utente e la qualità del pannello – tutte credenziali di cui la iTv è accreditata - a fare la differenza?
A dare fiato alle speranze della Mela ci sono i sondaggi sui consumatori e fra questi spicca quello firmato da AlphaWise (lo riporta il sito Apple Insider). Il 47% degli americani si dice interessato alla Tv di Apple e circa il 20% sarebbe disposto a pagarla un prezzo superiore a quello di mercato, sborsando oltre mille dollari contro gli 884 di media che servono oggi per portarsi a casa una Smart Tv. Di produzione coreana o giapponese.