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giovedì 6 settembre 2012

L'Fbi smentisce Anonymous: «I dati degli utenti Apple non sono stati rubati a noi»


Ma gli hacker insistono: «Ne abbiamo molti di più. L'Fbi sta spiando i cittadini». Tra gli utenti c'è anche un «Obama»

Tre righe asciuttissime. L'Fbi affida a un breve comunicato la smentita dell'operazione Antise. Il destinatario sono Anonymous e LulzSec, due gruppi di hactivist,che avevano affermato di essere entrati in possesso di un milione di Unique Device Identifier di utenti Apple, e di essere riusciti nell'operazione grazie a una falla di un laptop di un agente dell'Fbi.
«E' SOLO L'INIZIO» - Non ci sono prove, secondo l'Fbi, che quei dati sarebbero stati presi dal computer dell'agente Christopher Stangl, supervisore nella Cyber Action Team del Federal Bureau of Investigation (FBI). L'intenzione è dunque quella di smentire una delle operazioni più importanti degli ultimi anni, annunciata dagli hacker con un comunicato pubblicato su Pastebin. Anonymous nei giorni scorsi ha affermato di aver resi pubblici gli ID per dimostrare come l'Fbi spii i cittadini attraverso i loro dispositivi elettronici: «La fottuta Fbi vi sta spiando», avevano scritto gli hacktivist. Ma il Federal Bureau nega decisamente: «Non abbiamo alcuna informazione sul laptop compromesso», si legge in un messaggio Twitter dell'agenzia federale. Ma i pirati non ci stanno e controribattonosu uno dei loro profili pubblici: «Attenzione perché abbiamo anche altri dati (si parla di 12 milioni di ID) e ne pubblicheremo ancora». Insomma, la battaglia tra Fbi, Apple e Anonymous è solo agli inizi.
L'IPAD DI OBAMA - Secondo alcuni poi nella lista ci sarebbe anche l'iPad di Obama. In realtà, si tratta di un profilo chiamato con il nome del presidente degli Stati Uniti, o che almeno lo ricorda. Ma questo non dimostra che il tablet in questione sia davvero il suo. E dalla Casa Bianca non arriva nessuna conferma. Obama rimane comunque un grande fan dei prodotti Apple e ha ricevuto in dono una delle prime versioni dell'iPad da Steve Jobs in persona.
Marta Serafini

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