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giovedì 6 settembre 2012

I vostri figli vanno in gita?, preoccupati? no problem!

Le prove della app (da Kaist.edu)

MILANO - Una maestra dal volto teso in cima a una coda di venti e più bambini disposti disordinatamente, che ridono, parlano, si muovono e si allontanano. Un’altra in fondo che li conta, li osserva, ne prende uno per un braccio e lo riavvicina con delicatezza ai suoi compagni. In gita scolastica l’attenzione delle insegnanti deve essere al di sopra di tutto per gestire una classe rumorosa e agitata, riportando tutti a casa alla fine della giornata.
APP - Proprio per supportare questa attenzione ed evitare che anche un solo bambino si perda, il team del ricercatore sudcoreano Hyukjae Jang dell'Institute of Science and Technology di Daejeon, ha studiato una app in grado di sostituire, o almeno integrare, il classico conteggio, e di avvisare le maestre in caso di un eccessivo allontanamento dei bambini dal gruppo.
SENSORI - Il principio di funzionamento si basa su un sensore applicato allo zaino di ciascun bambino, che trasmette segnali radio una volta al secondo ai sensori presenti sugli altri zaini. Questi dati vengono raccolti dal software caricato su uno smartphone, in modo tale da misurare la potenza del segnale tra coppie di bambini e stabilire la loro posizione reciproca. Quando un bambino si allontana o si crea un gruppetto più piccolo che si discosta da tutti gli altri, le maestre vengono avvertite da un segnale sonoro e sul display appaiono le foto dei piccoli coinvolti nella fuga. Le insegnanti che hanno sperimentato l’applicazione si sono dimostrate soddisfatte, dichiarandosi meno preoccupate di perdere il conto dei loro studenti e meno ansiose all’idea di avere qualche calo di attenzione.
UBICOMP - La app RubberBand verrà presentata in occasione di UbiComp, conferenza internazionale che si terrà il 5-8 settembre a Pittsburgh, in Pennsylvania. UbiComp è dedicata ai sistemi di elaborazione definiti ubiqui o pervasivi: coinvolgono dispositivi wireless, tecnologie mobili, elementi che si possono indossare e che vengono utilizzati per monitorare noi stessi o l’ambiente, allo scopo di ricavarne informazioni (come la localizzazione). «Questo tipo di lavoro», ha commentato Hyukjae Jang, «è importante anche solo se si riuscisse a evitare che un solo bambino si perda e si allontani troppo».

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