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sabato 1 settembre 2012

Dionaea muscipula

Cos'e'?

Allora, vediamo di parlarci chiaro subito. Cio' che avete la' davanti e che chiamatedionea o Venus acchiappamosche e' una pianta appartenente alla specie Dionaea muscipula. E' una dicotiledone appartenente alla famiglia delle Droseraceae, un gruppo di piante tra cui svariati generi di piante carnivore, come le drosere e l'Aldrovanda vesiculosa.

E' una piccola pianta proveninte dagli Stati Uniti, e piu' precisamente dalle zone umide e paludose della Carolina, dove vive in terreni acidi acquitrinosi ricchissimi d'acqua, spesso popolati da associazioni vegetali tipiche da torbiera o palude acida.

In natura cresce in zone aperte, ed e' quindi esposta alla luce diretta del sole per tutte le ore del giorno. I dati climatici delle zone dove vive la dionea dipingono un'ambiente ad inverni piovosi e con temperature vicine a zero (ma non sottozero), e estati calde con piovosita' ancora piu' accentuata.

Il suo ciclo stagionale in natura e' abbastanza semplice: in primavera la pianta si sveglia dal suo riposo invernale e inizia a formare foglie a trappola, le prime contorte e deformi e le successive via via piu' grandi e regolari. Subito dopo aver formato le prime foglie la pianta forma una infiorescenza alta anche una trentina di centimetri, con piccoli fiori bianchi tutti raggruppati all'apice dell'infiorescenza. I fiori sono delicati e poco vistosi. Se impollinati producono in alcune settimane dei semi neri e lucidissimi, lunghi 1-2 millimetri. La fioritura e fruttificazione traggono notevoli energie dalla pianta, motivo per il quale alcuni preferiscono recidere il fiore appena spunta. Al termine della fioritura, la pianta riprende la produzione di foglie a trappola, mentre le foglie piu' vecchie diventano nere e appassiscono, fino all'autunno quando con l'abbassarsi della temperatura la pianta produce trappole sempre piu' piccole e, con il freddo, si ferma e si chiude in riposo invernale per riprendere la crescita la primavera successiva.

La pianta nata da seme impiega diversi anni per raggiungere dimensioni apprezzabili (con trappole lunghe diciamo un centimetro). Al contrario e' possibile propagare la pianta anche per via asessuata, usando il metodo della divisione oppure quello dellatalea da foglia, particolarmente semplice. Per divisione o talea si possono ottenere piante di ottime dimensioni gia' dopo il primo anno.

Sebbene normalmente le piante vendute (o scambiate) siano piccole, con rosette al massimo di una decina di centimetri, e con un solo meristema (o apice vegetativo) le piante piu' mature possono raggiungere (come nella foto vista prima) dimensioni molto piu' notevoli e possono avere diversi apici vegetativi.


Coltivazione

Coltivare la dionea non e' difficile, come gia' detto. E' particolare, non difficile.

Prima di tutto, bisogna capire il tipo di ambiente da cui questa pianta proviene: nel suo ambiente naturale e' esposta a sole diretto e alla pioggia per tutto l'anno, e riceve abbondantissima acqua grazie al terreno acquitrinoso. Ultima caratteristica, il terreno e' composto da detrito vegetale, torba, sfagno, e componenti acide.

Per coltivare la dionea, quindi, dobbiamo semplicemente tener presenti queste necessita': acqua, sole e terreno acquitrinoso acido.

Molte altre piante carnivore vivono in ambienti simili, e non a caso la dionea e' spesso presa come esempio per la coltivazione di gran parte delle piante carnivore da climi non tropicali. E' infatti una pianta che cresce bene solo in ambiente acido umido, e si dice spesso che quando un coltivatore riesce a tenere bene una dionea, immediatamente puo' provare a coltivare anche una miriade di altre specie di bellissime piante carnivore, tra cui molte drosere, le splendide sarracenie ed altre ancora.

Servono tre semplici cose, quindi: soleacqua e terreno acido.

SOLE : per il sole, non penso ci siano problemi. Tenete presente che queste piante adorano la luce piena del sole per parecchie ore al giorno, quindi tenetele esposte a Sud. Non tenetele a Nord, o in ombra, o peggio ancora in casa! Tenetele al sole, sole pienissimo. Al limite, se proprio e' caldissimo, mettete un leggero ombreggiante tra fine giugno e fine agosto. D'inverno, durante il riposo, potete anche tenerle in una posizione diversa, meno illuminata.

ACQUA : per l'acqua, fate attenzione e usate acqua povera in sali disciolti, come per esempio l'acqua demineralizzata che si vende nei supermercati (per esempio per i ferri da stiro), o l'acqua da osmosi inversa che si vende nei negozi specializzati in acquari. Se proprio non riuscite a trovare altra acqua, potete ricorrere ad acqua minerale naturale (da tavola) di alta fonte. Controllate che la voce contenuto di sali disciolti oppure residuo fisso sia il piu' basso possibile, tipo 50-150 mg/l.
Se state pensando all'acqua piovana... dipende da dove la prendete... quella raccolta in aperta campagna puo' andar bene, in citta' e' un rischio.

TERRENO ACIDO : il terreno acido, invece, presenta alcune difficolta'. Per realizzarlo vi servira' solo torba acida di sfagno (a volte nota anche come torba bionda di sfagno). Gran parte dei terricci torbosi che si trovano in vendita nei garden center, normalmente, sono pero' terricci per piante acidofile che non vanno bene per la dionea. Questi terricci, infatti, sono talvolta addizionati con fertilizzanti. La dionea, sfortunatamente, non tollera assolutamente fertilizzanti.


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