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mercoledì 19 settembre 2012

Oggi è il mio compleanno e onomastico

Buongiorno ;) oggi è il mio compleanno è onomastico ;) 24 anni ;)
AUGURI A ME ;)
Di seguito vi racconto la storia legata al patrono di napoli, S Gennaro ;)


San Gennaro, nacque povero da genitori poveri e ancora bambino, rimase orfano di madre. Il padre, passato a seconde nozze a causa della povertà mandò il figlio, sebbene in tenera età, a fare il guardiano di porci. Il ragazzo conobbe un Eremita del villaggio e cominciò a frequentarlo, recandosi da lui per essere istruito. Un giorno l’Eremita invità Gennaro a seguirlo.

A questo punto nella vita del Santo troviamo un vuoto incolmabile, tant’è che, allontanandosi dal luogo natìo, lo ritroviamo vescovo di Benevento e quindi martire a Pozzuoli. San Gennaro sembra abbia versato il suo sangue per Cristo all'inizio del secolo IV. In una nota agiogràfica si legge infatti che Gennaro, "vescovo di Benevento, ha subìto il martirio a Napoli, insieme con i suoi compagni, durante la persecuzione di Diocleziano". Condannato "ad bestias" nell'anfiteatro di Pozzuoli, insieme con i compagni di fede, a causa del ritardo di un giudice, sarebbe stato decapitato e non dato in pasto alle belve per il gratuito e macabro divertimento dei pagani. Oltre un secolo dopo, nel 432, in occasione della traslazione delle reliquie da Pozzuoli a Napoli, una donna avrebbe consegnato al vescovo Giovanni due ampolle contenenti il sangue raggrumato di S. Gennaro.

Quasi a garanzia dell'affermazione della donna il sangue si liquefece davanti agli occhi del vescovo e di una grande moltitudine di fedeli. L'evento singolare da allora si ripete costantemente tutti gli anni in determinati giorni, cioè il sabato precedente la prima domenica di maggio e negli otto giorni successivi; il 16 dicembre e il 19 settembre e per tutta l'ottava delle celebrazioni in suo onore. Le testimonianze di questo fenomeno cominciano dal 1329, e sono tanto numerose e concordi da non poter essere messe in dubbio. Il prodigio, perché tale è anche per la scienza, merita l'affettuosa ammirazione con cui è seguito dall'intera popolazione partenopea. La sincera devozione dei napoletani per questo martire, storicamente poco identificabile, ha fatto sì che la memoria di S. Gennaro, celebrata liturgicamente già dal 1586, fosse conservata nel nuovo calendario. Poiché al fenomeno manca una spiegazione naturale, non dipendendo né dalla temperatura né dall'ambiente, possiamo comunque attribuirgli il significato simbolico di vivificante testimonianza del sangue di tutti i martiri nella vita della Chiesa, nata dal sangue della prima vittima, Cristo crocifisso.

Sorta nel nucleo di origine romana alla fine del duecento su una precedente basilica paleocristiana, la Cattedrale di Napoli è ubicata tra il Decumano Centrale, il Decumano Superiore e due cardini del tracciato greco-romano.
La costruzione del Duomo fu voluta da Carlo I d'Angiò, proseguì durante il regno di Carlo II (1285-1309) e fu completata nel primo ventennio del trecento dal Roberto d'Angiò. La Chiesa, danneggiata da vari eventi sismici, fu spesso restaurata e rimaneggiata e presenta quindi notevoli sovrapposizioni di stili. L'intervento che più di ogni altro trasformò l'impianto originario, fu quello del seicento che sovrappose decorazioni barocche alle forme gotiche.
La Cattedrale è a tre navate con transetto ed abside poligonale, con copertura a capriate lignee nella navata centrale e a crociera nelle laterali. Il suo aspetto spaziale cambiò per la costruzione di un soffitto a cassettoni dipinti da Vincenzo Forlì e Fabrizio Santafede.

La facciata pseudo neogotica, rifatta da Enrico Alvino alla fine dell'ottocento, conserva il portale gotico del 1407 fatto da Tino di Camaino; i due portali laterali sono anch'essi tardo gotico come l'altissima guglia con l'incoronazione della Vergine.
Lungo le pareti della navata centrale vi sono tele di Luca Giordano; nelle Cappelle laterali, oltre ad opere di Vaccaro, Perugino, Falcone e Solimena, vi sono pregevoli sepolcri tra cui ricordiamo quello al Cardinale Sersale di San Martino. Ai lati della tribuna vi sono la Cappella Minutolo, con pavimenti a mosaico e affreschi duecenteschi, e la Cappella Tocco, con un affresco di Pietro Cavallini. Sotto l'Altare vi è il Succorpo di San Gennaro. La Cappella del Tesoro è opera barocca dell'architetto Grimaldi. L'accesso alla Cappella è chiuso da un cancello dorato di Cosimo Fanzago.
La Cappella è a pianta centrale ed è coperta da una cupola con affresco del Lanfranco. In questa Cappella si conservano la ampolle con il sangue coagulato di San gennaro oggetto di un culto popolare molto diffuso e discusso. Nel settecento, Arcangelo Guglielmelli progettò un inconsueto boccascena absidale e in corrispondenza dell'ingresso sistemò un organo con forte effetto prospettico.
IL MIRACOLO DEL SANGUE

Si ritiene che una pia donna avesse raccolto in due ampolle il sangue di San Gennaro per consegnare poi la preziosa reliquia al vescovo di Napoli.
Il sangue contenuto nelle ampolle di vetro di foggia antica è ancora oggi oggetto di profonda venerazione con le altre reliquie conservate nel Duomo di Napoli.
I grumi rappresi scuri e solidi spontaneamente si sciolgono. Il sangue ribolle ed assume il colore rosso vivo.

La liquefazione avviene di solito accompagnata dalle fervide preghiere ed insistenti invocazioni al Santo. Le modalità con le quali avviene lo scioglimento: tempo, intensità del sangue sono considerate di buon auspicio per la città se avvengono senza indugi, nel caso contrario sono di segno sfavorevole.
Il miracolo si ripete regolarmente altre due volte nell’anno: a maggio ed a dicembre ed in circostanze particolarmente rilevanti per Napoli come ad esempio la visita di qualche personaggio importante, la minaccia di sciagure naturali etc.
Per la prima volta fu annotata la liquefazione del sangue di San Gennaro nel 1389 sulle pagine del "Chronicon Siculum". Da quel momento in poi studiosi, scienziati e ricercatori si sono sbizzarriti nello scrivere su questo insolito fatto.

Fino ad oggi nessuno è riuscito a trovare la soluzione del mistero. Di conseguenza attorno al sangue di San Gennaro sono cresciute numerose leggende e superstizioni.

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