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lunedì 8 ottobre 2012

Depressione: sintomi, cura, rimedi


Introduzione

Depressione (http://www.flickr.com/photos/87913776@N00/1645381089/)

Tutti, di tanto in tanto, ci sentiamo un po’ tristi o giù di morale, ma queste sensazioni di solito sono temporanee e spariscono dopo pochi giorni. Il disturbo depressivo, invece, interferisce con la vita quotidiana e con l’adempimento dei compiti normali, oltre a provocare dolore sia alla persona colpita sia a chi vive a stretto contatto con lei. Ladepressione è una malattia comune, ma che non va sottovalutata e la maggior parte delle persone che ne soffre deve ricorrere alla terapia per sentirsi meglio.
Molti pazienti affetti non si fanno curare ma la gran parte di essi, compresi quelli affetti dalle forme più gravi di depressione, potrebbero trovare sollievo grazie alla terapia. Ricerche molto approfondite hanno condotto allo sviluppo di farmaci, terapie psicologiche e altri metodi per curare le persone affette da questa malattia invalidante.

Forme depressive

Esistono diversi tipi di disturbo depressivo. Le forme più comuni sono il disturbo depressivo maggiore e il disturbo distimico.
Il disturbo depressivo maggiore, anche detto depressione maggiore, è caratterizzato da una combinazione di sintomi che interferiscono con la capacità di lavorare, dormire, studiare, mangiare e provare piacere nelle attività che prima appassionavano il paziente. La depressione maggiore è invalidante e impedisce alla persona di adempiere normalmente alle sue funzioni. L’episodio può essere unico e verificarsi una volta sola nella vita del paziente, oppure, nella maggior parte dei casi, può ricorrere per tutta la vita.
Il disturbo distimico, anche detto distimia, è caratterizzato da sintomi a lungo termine (due anni o più), ma di gravità minore: i sintomi non sono invalidanti ma possono impedire al paziente di adempiere normalmente alle sue funzioni o di sentirsi bene. Le persone distimiche possono anche soffrire di uno o più episodi di depressione maggiore nell’arco della vita.
Alcune forme di disturbo depressivo presentano caratteristiche leggermente diverse da quelle descritte in precedenza, oppure si possono sviluppare solo in determinate circostanze. Tuttavia i ricercatori non sono tutti concordi sulla caratterizzazione e sulla definizione di queste forme di depressione. Tra di esse troviamo:
  • La depressione psicotica si verifica quando un disturbo depressivo grave è accompagnato da una qualche forma di psicosi, come distacco dalla realtà, allucinazioni e manie.
  • La depressione post parto viene diagnosticata quando la neo-mamma presenta un episodio grave di depressione entro il mese successivo al parto. Si stima che una percentuale variabile dal 10 al 15 per cento delle donne soffra di depressione post parto dopo aver dato alla luce un figlio.
  • Il disturbo affettivo stagionale è caratterizzato dalla comparsa del disturbo depressivo durante i mesi invernali, quando diminuisce la luce solare. Questa forma depressiva in genere si attenua durante i mesi primaverili ed estivi. Il DAS può essere curato efficacemente con la fototerapia, ma circa la metà dei pazienti affetti da questo disturbo non migliorano se la fototerapia è l’unica terapia adottata. Gli antidepressivi e la psicoterapia possono attenuare i sintomi del DAS, o da soli o in combinazione con la fototerapia.
  • Il disturbo bipolare, anche definito psicosi maniaco-depressiva, è meno comune della depressione maggiore e della distimia. Il disturbo bipolare è caratterizzato da sbalzi d’umore ciclici, da un umore estremamente euforico (mania) a un umore molto nero (depressione).

Cause

Le cause specifiche della depressione sono tuttora ignote, come nel caso di molte altre malattie mentali si ritiene che la depressione sia provocata da un insieme di fattori biochimici, genetici e ambientali.
  • Fattori biochimici. Alcune prove ricavate con tecniche di imaging avanzate dimostrano che le persone depresse presentano cambiamenti a livello cerebrale. L’importanza di questi cambiamenti è ancora dubbia, ma alla fine potrebbero aiutare a individuare le cause della malattia. Anche i neurotrasmettitori, le sostanze chimiche che si trovano nel cervello e sono collegate all’umore, potrebbero avere un ruolo nella depressione come, si suppone, gli squilibri ormonali.
  • Fattori genetici. Alcune ricerche dimostrano che la depressione è più frequente tra le persone con famigliari depressi. I ricercatori stanno cercando di individuare i geni che potrebbero essere responsabili della depressione.
  • Fattori ambientali. Anche l’ambiente potrebbe giocare un ruolo causale. Le cause ambientali sono tutte le situazioni della vita difficili da affrontare, come la scomparsa di una persona cara, i problemi economici e il forte stress.

Fattori di rischio

Sebbene non ci siano statistiche precise, la depressione è considerata relativamente comune. Ogni anno, negli Stati Uniti, circa 12 milioni di persone si ammalano di depressione, che supera tutte le barriere di razza, di etnia e di condizione economica: nessuno è immune dal rischio di ammalarsi.
Si manifesta di norma verso i trent’anni, ma può iniziare a qualsiasi età, colpendo praticamente chiunque dai bambini agli anziani. Nelle donne viene diagnosticato il doppio di casi rispetto agli uomini, ma questo può essere in parte dovuto al fatto che le donne si fanno curare più facilmente.
Sebbene la causa precisa sia tuttora ignota, i ricercatori hanno identificato alcuni fattori che sembrano aumentare il rischio di sviluppo o di insorgenza della malattia; tra di essi troviamo:
  • Presenza di famigliari affetti da depressione,
  • Presenza di famigliari che si sono tolti la vita,
  • Eventi stressanti, come la morte di una persona cara,
  • Umore depresso già in giovane età,
  • Malattie concomitanti, come i tumori, le malattie cardiache, ilmorbo di Alzheimer o l’HIV/AIDS,
  • Uso protratto di determinati farmaci, come ad esempio alcuni farmaci usati per controllare l’ipertensione, i sonniferi o, in alcuni casi, la pillola anticoncezionale,
  • Determinati tratti della personalità, tra cui la bassa autostima, la tendenza ad essere dipendenti, l’eccessivo pessimismo o autocritica,
  • Abuso di alcool, nicotina e droga,
  • Aver dato recentemente alla luce un figlio (depressione post parto),
  • Condizioni economiche e sociali disagiate.

Sintomi

Tra i sintomi della depressione troviamo:
  • Perdita di interesse per le normali attività quotidiane,
  • Tristezza o umore nero,
  • Disperazione,
  • Scoppi di pianto senza motivo apparente,
  • Problemi di sonno,
  • Problemi di concentrazione o di attenzione,
  • Difficoltà nel prendere le decisioni,
  • Aumento di peso o dimagrimento non voluto,
  • Irritabilità,
  • Irrequietezza,
  • Tendenza all’insoddisfazione,
  • Sensazione di affaticamento o debolezza,
  • Svalutazione di sé,
  • Perdita di appetito sessuale,
  • Ideazione di suicidio o tentativi di suicidio,
  • Dolori, mal di testa, crampi o problemi digestivi continui che non scompaiono nemmeno dopo essere stati curati,
  • Ansia o sensazione di vuoto continue,
  • Disperazione e/o pessimismo,
  • Senso di colpa, inutilità, e sensazione di impotenza,
  • Perdita di interesse per tutte quelle attività e hobby che prima piacevano (compreso il sesso),
  • Affaticamento e diminuzione delle energie,
  • Difficoltà a concentrarsi, a ricordare i dettagli e a prendere decisioni,
  • Insonnia, insonnia nelle prime ore nel mattino oppure ipersonnia (troppe ore di sonno nel corso della giornata),
  • Perdita di appetito oppure appetito eccessivo.
I sintomi depressivi possono essere estremamente vari, perché persone diverse soffrono di depressione in modi diversi. Ad esempio, un venticinquenne depresso può non avere gli stessi sintomi di un settantenne: per alcune persone i sintomi depressivi sono così gravi da rendere evidente il fatto che ci sia qualcosa che non va ma altri, invece, possono sentirsi genericamente infelici o tristi senza alcun motivo apparente.

Pericoli

La depressione spesso può essere accompagnata da altre malattie, che possono essere precedenti al disturbo depressivo e quindi esserne la causa o, viceversa, possono essere una diretta conseguenza. Si ritiene che i meccanismi che stanno alla base della concomitanza della depressione e delle altre malattie differiscano a seconda del paziente e della situazione. Tutte queste altre malattie concomitanti devono essere diagnosticate e curate.
I disturbi ansiosi, come il disturbo post traumatico da stress (DPTS), il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo da attacchi di panico, la fobia sociale e il disturbo d’ansia generalizzato, spesso accompagnano la depressione. I pazienti che soffrono di DPTS sono particolarmente soggetti al contemporaneo insorgere della depressione. Il DPTS è una patologia debilitante che può comparire dopo che il paziente ha vissuto un evento traumatico o che ha causato una sofferenza particolare, come un’aggressione, una calamità naturale, un incidente, un atto terroristico o uno scontro militare. Le persone affette da DPTS spesso rivivono l’evento traumatico sotto forma di flashback, ricordi o incubi. Tra gli altri sintomi troviamo: irritabilità, scoppi d’ira, forte senso di colpa e rimozione dell’evento traumatico dai pensieri e dai discorsi. Durante una ricerca sponsorizzata dall’Istituto Nazionale di Salute Mentale (NIMH), i ricercatori hanno scoperto che più del 40 per cento delle persone che soffrono di DPTS ha anche sofferto di depressione dopo un mese e quattro mesi dall’evento traumatico.
Anche l’abuso o la dipendenza dall’alcool o da altre sostanze possono verificarsi contemporaneamente alla depressione. In realtà, la ricerca ha evidenziato che la coesistenza tra i disturbi dell’umore e l’abuso di sostanze è un problema molto frequente tra la popolazione degli Stati Uniti.
La depressione spesso coesiste con altre patologie molto gravi, come ad esempio le malattie cardiache, l’infarto, il cancro, l’HIV/AIDS, il diabete e il morbo di Parkinson. Le ricerche hanno dimostrato che i pazienti che soffrono di depressione contemporaneamente a un’altra malattia grave tendono ad avere sintomi di maggior gravità sia per la depressione sia per l’altra malattia, maggiore difficoltà di adattamento alla patologia e maggiori spese mediche rispetto a coloro che non soffrono contemporaneamente di depressione. La ricerca offre sempre più prove a sostegno del fatto che la cura della depressione può migliorare i risultati della terapia per la malattia concomitante.

Diagnosi

La depressione, anche nei casi più gravi, è una malattia curabile nella stragrande maggioranza dei pazienti; come avviene per molte altre malattie più la terapia è precoce maggiore è l’efficacia e maggiori sono le probabilità di prevenire le ricadute.
Il primo passo da fare per ottenere una cura adeguata è quello di andare dal medico: alcuni farmaci e alcune patologie, ad esempio determinati virus o malattie della tiroide, possono causare sintomi uguali a quelli della depressione. Il medico può escludere queste possibilità facendo un esame fisico, chiedendovi ulteriori dettagli e prescrivendovi esami specifici. Se può escludere che la causa sia una patologia organica, il medico dovrebbe valutare le condizioni psicologiche del paziente ed eventualmente indirizzarlo a uno specialista di salute mentale.
Il medico o lo specialista procederà a una valutazione diagnostica completa. Dovrebbe valutare i precedenti famigliari di depressione e farsi descrivere accuratamente i sintomi domandando:
  • quando sono iniziati,
  • da quanto tempo durano,
  • la loro gravità,
  • se si sono già verificati in passato e, in tal caso, come sono stati curati.
  • Dovrebbe anche chiedere al paziente se fa uso di alcool o di droghe e se ha mai pensato alla morte o al suicidio.
Dopo la diagnosi, la persona affetta da depressione può essere curata con diversi metodi. Le terapie più frequenti sono la terapia farmacologica e la psicoterapia.

Cura e terapia

Lottare contro la depressione può essere molto difficile, perchè è una malattia che rende più difficile adottare comportamenti e intraprendere attività che vi potrebbero aiutare a sentirvi meglio. Chiedete al medico o allo specialista com’è possibile migliorare gli stili di lotta alla malattia, e tenete a mente questi consigli:
  • Non complicatevi la vita. Riducete gli impegni obbligatori, se possibile, e datevi tempi ragionevoli per raggiungere i vostri obiettivi.
  • Tenete un diario, in cui esprimete il dolore, la rabbia, la paura o le altre emozioni.
  • Leggete libri che propongono un metodo di auto-aiuto attendibile e parlatene con il medico o lo specialista.
  • Non isolatevi. Cercate di partecipare alle attività normali e di trovarvi regolarmente con la famiglia o gli amici.
  • Prendetevi cura di voi stessi seguendo una dieta sana e dormendo a sufficienza.
  • Partecipate a un gruppo di aiuto per le persone depresse: in questo modo vi metterete in contatto con altre persone che si trovano ad affrontare problemi simili ai vostri.
  • Rimanete concentrati sui vostri obiettivi. La guarigione dalla depressione è un processo graduale. Non perdete la motivazione, tenendo bene a mente gli obiettivi di guarigione. Ricordate che la gestione della malattia e il raggiungimento dei vostri obiettivi sono responsabilità vostre.
  • Imparate le tecniche di rilassamento e di gestione dello stress. Provate le tecniche di riduzione dello stress come la meditazione, lo yoga o il tai chi.
  • Strutturate il vostro tempo. Pianificate la giornata e le attività. Cercate di organizzarvi. Fare un elenco delle cose da fare ogni giorno potrà esservi utile.
  • Non prendete decisioni importanti durante i periodi di depressione grave, perché può darsi che non siate abbastanza lucidi.

Terapia farmacologica

Consulta l’articolo dedicato agli antidepressivi.

Supporto psicologico

Diversi tipi di psicoterapia possono aiutare le persone affette da depressione.
Alcuni programmi sono a breve termine (da 10 a 20 settimane), mentre altri sono a lungo termine a seconda delle necessità del paziente. Entrambi i tipi si sono dimostrati efficaci nella cura della depressione, Insegnando nuovi modi di pensare e di comportarsi si aiuta il paziente a modificare gli stili di pensiero e di comportamento negativi che possono contribuire alla malattia. Questo supporto aiuta il paziente a capire e a elaborare le relazioni personali problematiche che possono scatenare la depressione o aggravarla.
Per la depressione lieve o moderata la psicoterapia può essere la miglior possibilità di intervento tuttavia, nei casi di depressione maggiore o in certi pazienti, la psicoterapia può non essere sufficiente. Le ricerche indicano che nel caso degli adolescenti la combinazione di terapia farmacologica e psicoterapia può essere l’approccio più efficace per curare la depressione maggiore e ridurre la probabilità di ricadute. Analogamente, una ricerca che ha esaminato la cura della depressione negli anziani ha scoperto che i pazienti che hanno risposto bene alla terapia iniziale combinata (farmaci e IPT) avrebbero avuto meno probabilità di ricadute se avessero continuato la terapia per almeno due anni.

Medicina alternativa

Probabilmente vi interessa tentare di alleviare i sintomi depressivi con strategie derivate dalla medicina complementare o alternativa. Tra di esse troviamo gli integratori alimentari e le tecniche mente-corpo.
Ricordate comunque che i prodotti nutrizionali e dietetici non sono regolamentati per legge ed il Ministero della Salute non controlla la loro sicurezza, purezza o efficacia. Quindi non avrete sempre la certezza di cosa state assumendo e della sicurezza del prodotto. Inoltre ricordate che gli integratori alimentari ed erboristici possono interferire con il funzionamento di determinati farmaci con obbligo di ricetta o provocare interazioni dannose che possono far male alla salute. Chiedete consiglio ai medici o al personale sanitario prima di assumere qualsiasi integratore alimentare o erboristico.
Alcuni ricercatori stanno studiando l’efficacia della medicina complementare e alternativa, ma le fonti ufficiali non si sono ancora pronunciate su questo punto. Prima di seguire una terapia di questo genere, accertatevi di aver compreso i possibili rischi e gli eventuali benefici. Le terapie complementari e alternative di solito non sono un buon sostituto di quelle tradizionali.

Integratori alimentari

Esaminiamo brevemente alcuni integratori alimentari usati frequentemente per la cura della depressione:
  • Erba di San Giovanni. Il nome scientifico di quest’erba è Hypericum perforatum. È usata da secoli per curare un gran numero di malattie, tra cui la depressione. Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration non l’ha mai approvata per la cura della depressione. L’erba di San Giovanni non è classificata come farmaco, ma come integratore alimentare. In Europa rimane un rimedio popolare per la cura della depressione ed alcune ricerche dimostrano che può essere utile nei casi di depressione lieve o di gravità moderata.
  • Acidi grassi Omega-3. Sono grassi polinsaturi che si trovano soprattutto nel pesce. Tra le maggiori sorgenti di Omega-3 troviamo il pesce grasso, che popola le acque dei mari freddi, come il salmone, lo sgombro e l’aringa. Anche i semi di lino, l’olio di semi di lino e le noci contengono gli acidi grassi Omega-3; se ne trovano anche minime quantità nell’olio di soia e di colza.

Tecniche di connessione mente-corpo

La connessione tra mente e corpo è oggetto di studio da secoli, con la depressione alcuni pazienti soffrono di sintomi fisici, più che di sintomi relativi all’umore. Ad esempio, possono soffrire con frequenza di affaticamento, mal di testa, mal di schiena o dolori di origine non chiara.
Le tecniche mente-corpo hanno lo scopo di migliorare la comunicazione tra la mente ed il corpo: chi pratica la medicina complementare e alternativa ritiene che questi due sistemi debbano essere in armonia per permettere alla persona di essere sana o di guarire.
Tra le tecniche mente-corpo usate per alleviare i sintomi depressivi troviamo:
  • Agopuntura
  • Yoga
  • Meditazione
  • Immaginazione guidata
  • Massoterapia
Come nel caso degli integratori alimentari, bisogna fare attenzione quando si usano queste tecniche. Possono essere meno rischiose, ma se si fa affidamento solo su di esse per curare la depressione, la terapia potrebbe non essere abbastanza efficace. Se per curare la depressione vi rivolgete in primo luogo alle tecniche mente-corpo, ma i sintomi peggiorano o non regrediscono, chiedete consiglio a un medico specialista.

Stile di vita e rimedi fai da te

La depressione di solito non è una malattia curabile con rimedi fai da te, ma in aggiunta alla terapia ci sono alcuni comportamenti che è possibile seguire per stare meglio. Oltre all’approccio professionale vi consigliamo di seguire questi suggerimenti di auto-aiuto:
  • Seguite la terapia psicologica con costanza. Non saltate alcun appuntamento, anche se non ve la sentite di andare.
  • Assumete tutti i farmaci che vi sono stati prescritti. Anche se vi sentite bene, non cedete alla tentazione di saltare una dose di farmaco. Se interrompete la terapia i sintomi depressivi potrebbero ripresentarsi e inoltre potreste soffrire di sintomi da sospensione del farmaco.
  • Documentatevi sulla depressione. Documentarvi sulla vostra malattia potrà rendervi più forti e motivarvi a seguire il programma terapeutico.
  • Fate attenzione ai segnali d’allarme. Lavorate con il medico o con il terapeuta per scoprire che cosa è in grado di scatenare i sintomi depressivi. Elaborate un piano d’azione, in modo da sapere esattamente cosa fare qualora i sintomi si ripresentino. Contattate il medico o lo specialista se notate cambiamenti nei sintomi o nel vostro stato di salute. Coinvolgete i vostri famigliari o amici in quest’opera di monitoraggio dei segnali d’allarme.
  • Fate attività fisica. È stato dimostrato che l’attività e l’esercizio fisico riducono i sintomi depressivi. Fate una passeggiata, una corsa, andate in piscina, dedicatevi al giardinaggio o a un qualsiasi altro tipo di attività che vi piace.
  • Evitate le droghe e l’alcool. L’alcool e le droghe possono peggiorare i sintomi depressivi.
  • Andate al cinema, allo stadio; partecipate ad eventi o attività che vi piacevano prima di ammalarvi. Dedicatevi ad attività religiose, sociali o di altro genere.
  • Ponetevi obiettivi realistici.
  • Suddividete i compiti gravosi in compiti più leggeri, datevi delle priorità e fate quel che potete se ci riuscite.
  • Cercate di trascorrere un po’ di tempo con gli altri e di confidarvi con un amico o un parente fidato. Cercate di non isolarvi e di farvi aiutare.
  • Ricordate che il vostro umore migliorerà con gradualità, e non immediatamente. Non aspettatevi una “liberazione improvvisa” dalla depressione. Spesso, durante la terapia antidepressiva, il sonno e l’appetito inizieranno a migliorare prima che l’umore si sollevi.
  • Rinviate le decisioni importanti, come ad esempio il matrimonio, il divorzio o il cambiamento di lavoro, a quando vi sentirete meglio. Parlate delle vostre decisioni con le persone che vi conoscono bene e hanno una visione più obiettiva della vostra situazione.
  • Ricordate che i pensieri positivi sostituiranno quelli negativi appena la depressione inizierà a rispondere alla terapia.

Come posso aiutare un amico o un parente depresso?

Se conoscete una persona depressa la malattia è qualcosa che vi riguarda da vicino. La prima e più importante cosa da fare per aiutare un amico o un parente colpito è quella di aiutarlo a ricevere una diagnosi e una terapia adeguata, potrebbe essere necessario prenotare una visita al vostro amico o al vostro parente e recarsi con lui dal medico. Inoltre potreste consigliargli di proseguire la terapia, oppure di cercare una terapia diversa se non si verificano miglioramenti nel giro di sei, otto settimane.
Per aiutare un amico o un parente depresso:
  • Offritegli supporto emotivo, comprensione, pazienza e incoraggiamento.
  • Fatelo parlare e ascoltatelo attentamente.
  • Non sottovalutate i sentimenti che esprime, ma indicategli qual è la realtà e offritegli una speranza concreta.
  • Non ignorate in nessun caso i commenti e le osservazioni relative al suicidio; riferitele allo specialista o al medico curante.
  • Invitatelo a fare una passeggiata, a uscire e ad altre attività. Se rifiuta, continuate a provare, ma non costringetelo a fare tutto e subito. Il divertimento e la compagnia sono necessari, ma troppe richieste potrebbero far aumentare la sensazione di fallimento.
  • Ricordategli che con il tempo e una cura adeguata, la depressione guarirà.

Prevenzione

Non esiste un metodo sicuro per prevenire la depressione, tuttavia può rivelarsi utile prendere dei provvedimenti per controllare lo stress, per aumentare la propria capacità di recupero e l’autostima. L’amicizia e l’aiuto degli altri, soprattutto nei momenti di crisi, possono aiutarvi a superare i periodi difficili. Inoltre, iniziare la cura ai primi sintomi del problema, può contribuire a prevenire il peggioramento della depressione. Anche una terapia di mantenimento a lungo termine può contribuire a evitare le ricadute dei sintomi depressivi.

Depressione tra sesso ed età

Donne

La depressione è più frequente tra le donne che tra gli uomini, è probabile che la maggior incidenza nel sesso femminile sia collegata a fattori caratteristici delle donne:
  • biologici,
  • ormonali,
  • psicosociali
  • legati al ciclo di vita.
I ricercatori hanno dimostrato che gli ormoni influenzano direttamente i processi chimici cerebrali che controllano le emozioni e l’umore, ad esempio le donne sono particolarmente vulnerabili alla depressione dopo il parto, quando i cambiamenti ormonali e fisici, insieme alla nuova responsabilità di prendersi cura di un neonato, possono sopraffarle. Molte neomamme soffrono di un breve episodio di “baby blues”, invece altre iniziano a soffrire di depressione post parto, una malattia molto più grave per cui sono necessari una cura efficace e il supporto psicologico. Alcune ricerche suggeriscono che le donne che soffrono di depressione post parto spesso hanno avuto episodi depressivi precedenti.
Alcune donne possono anche essere soggette a una forma grave di sindrome premestruale (PMS), definita a volte disturbo disforico premestruale (PMDD), una patologia causata dagli sbalzi ormonali che di solito si verificano nel periodo dell’ovulazione e in quello immediatamente precedente la mestruazione.
Durante il periodo di transizione verso la menopausa alcune donne sono maggiormente a rischio di depressione, i ricercatori stanno indagando su come gli sbalzi ciclici dell’estrogeno e degli altri ormoni possano influire sulla chimica cerebrale associata al disturbo depressivo.
Infine molte donne si trovano ad affrontare lo stress dovuto alle responsabilità lavorative e famigliari, alla cura dei bambini e dei genitori anziani, alle situazioni di violenza, alla povertà e alle tensioni nel rapporto con il partner. Non è tuttora chiaro perché alcune donne che affrontano grandi cambiamenti inizino a soffrire di depressione mentre altre, sottoposte a sfide simili, non si ammalino.

Uomini

Gli uomini spesso soffrono di depressione in maniera diversa dalle donne e possono avere modi diversi di affrontarne i sintomi. Gli uomini riconoscono con maggior facilità il fatto di essere stanchi, irritabili e meno interessati alle attività che prima piacevano nonché i disturbi del sonno, mentre le donne ammettono con più difficoltà di sentirsi tristi, inutili e/o di provare un senso di colpa eccessivo per qualcosa.
Gli uomini hanno maggiori probabilità di passare all’abuso di alcool o droghe quando si ammalano di depressione, oppure di diventare frustrati, scoraggiati, irritabili e rabbiosi e spesso violenti. Alcuni uomini si buttano a capofitto nel lavoro per evitare di parlare della depressione con i famigliari o con gli amici, oppure iniziano ad avere comportamenti imprudenti o a rischio. Inoltre, anche se negli Stati Uniti la percentuale di suicidi e tentativi di suicidio è maggiore tra le donne, il numero di morti per suicidio è maggiore tra gli uomini.

Anziano

La depressione non fa parte del normale processo di invecchiamento, infatti le ricerche dimostrano che la maggior parte degli anziani si sente soddisfatta della propria vita nonostante i problemi fisici si facciano sentire sempre di più. Tuttavia, quando gli anziani si ammalano di depressione, la malattia può essere sottovalutata perché le persone di una certa età possono manifestare sintomi diversi e meno ovvi e possono essere meno portate a provare o a riconoscere sentimenti di tristezza o di angoscia.
Inoltre gli anziani possono soffrire anche di altre malattie, come problemi cardiaci, infarto e tumori che possono causare sintomi depressivi; inoltre è probabile che assumano farmaci con effetti collaterali che potrebbero contribuire alla depressione. Alcuni anziani soffrono della malattia che i medici definiscono depressione vascolare (anche detta depressione arteriosclerotica o subcorticale ischemica): questa può scatenarsi quando i vasi sanguigni diventano meno flessibili e si induriscono per via dell’età, dando luogo a una vasocostrizione. L’indurimento dei vasi sanguigni impedisce al sangue di raggiungere gli organi, compreso il cervello. Chi è affetto da depressione vascolare può soffrire (o essere a rischio) di malattie cardiovascolari concomitanti o di attacchi cardiaci.
Anche se molti ritengono che le maggiori percentuali di suicidio si registrino tra i giovani, in realtà sono gli anziani bianchi di età superiore agli 85 anni a presentare il rischio maggiore. Molti di essi soffrono di patologie depressive non diagnosticate dai medici, nonostante spesso siano stati visitati nel mese precedente il decesso.
La maggior parte degli anziani affetti da depressione migliora se curata con un antidepressivo, con la psicoterapia o con una combinazione di entrambe . Le ricerche hanno dimostrato che la terapia farmacologica e la terapia combinata sono in grado di ridurre la percentuale di ricadute negli anziani. Anche la psicoterapia, da sola, può riuscire a prolungare i periodi di benessere, soprattutto negli anziani affetti da depressione minore, ed è utile soprattutto per coloro che non possono o non vogliono assumere farmaci antidepressivi.

Bambini ed adolescenti

Bambini e depressione (http://www.flickr.com/photos/zaxl4/99863335/)

I ricercatori ed i medici hanno iniziato a prendere molto sul serio il rischio di depressione nei bambini: le ricerche dimostrano che la depressione iniziata in età infantile spesso continua e ricorre anche in età adulta, soprattutto se non viene curata. La presenza della malattia nel bambino tende a essere indice di patologie più gravi che insorgeranno in età adulta.
Il bambino depresso può:
  • fingere di essere malato,
  • rifiutarsi di andare a scuola,
  • manifestare attaccamento eccessivo a un genitore,
  • aver paura della morte di un genitore
  • essere sempre imbronciato,
  • avere problemi scolastici,
  • essere pessimista e irritabili,
  • sentirsi incompreso.
Questi sintomi possono essere considerati come normali sbalzi d’umore, tipici dei bambini che stanno crescendo, quindi potrebbe essere difficile diagnosticare con esattezza la depressione.
Prima della pubertà maschi e femmine hanno uguali probabilità di soffrire di disturbi depressivi; all’età di 15 anni le ragazze hanno invece il doppio di probabilità dei ragazzi di soffrire di un episodio di depressione maggiore.
La depressione durante l’adolescenza sopraggiunge in un periodo di profondo cambiamento personale: i ragazzi e le ragazze stanno elaborando una propria identità, distinta da quella dei genitori, devono affrontare i problemi legati al genere e all’identità sessuale nascente e si ritrovano a prendere decisioni per la prima volta nella vita. La depressione dell’adolescente spesso insorge contemporaneamente ad altre patologie come l’ansia, i disturbi del comportamento, i disturbi alimentari o l’abuso di sostanze. Può anche far aumentare il rischio di suicidio.
Uno studio condotto su un campione di 439 adolescenti affetti da depressione maggiore ha rivelato che la combinazione di terapia farmacologica e psicoterapia è la migliore opzione terapeutica possibile: altri ricercatori stanno mettendo a punto e testando modi di prevenzione del suicidio nei bambini e negli adolescenti, tra cui la diagnosi precoce e la terapia, e cercano di capire meglio l’ideazione suicidaria.

OVVIAMENTE TALE ARTICOLO DEV'ESSERE SEMPLICEMENTE UNO SPUNTO, UNA MANIERA PER CONOSCERE L'ARGOMENTO. RIVOLGERSI SEMPRE AD UN MEDICO.

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