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venerdì 12 ottobre 2012

ATROCITÀ TACIUTE, PARTE 9: STRAPPARONO LE UNGHIE AD UN BAMBINO DI 6 ANNI


Mohammad, 17 anni: “strapparono le unghie ad un bambino di 6 anni.”
È altissimo il numero di bambini uccisi in Siria. Nel mio villaggio, spararono ad una bambina di 2 anni, uccidendola. Stava camminando, non faceva nulla; camminava e basta, e la uccisero. Vidi il suo corpo con i miei occhi, suo zio la teneva in braccio. Il proiettile la colpì vicino al cuore e morì immediatamente, non c’era speranza di provare a salvarla. Una bambina di 2 anni!

Nel mio villaggio, qualche tempo fa, ci fu una manifestazione a cui parteciparono alcuni bambini, ma non molti. 404047 307680316005919 2068196422 nCome punizione, degli uomini armati si recarono a scuola. Scelsero 50 bambini a caso nelle classi, dalla prima elementare alla terza media. Li preleva
rono dalla scuola e gli strapparono le unghie. Molti di questi bambini avevano 6 anni, solo 6 anni. Strapparono le unghie a bambini di 6 anni.
Tennero i bambini. La gente del villaggio tentò di tutto per riaverli indietro ma non avevamo armi e non potevamo fare niente. Non so dove siano ora, sono fuggito poco dopo.
La gente in Siria sta morendo. Li arrestano, distruggono le loro case, non è più un luogo sicuro, ci sono troppi bombardamenti. Nel mio villaggio molte case sono state distrutte dagli attacchi aerei, granate, carri armati. Le case sono distrutte, qualcuno in famiglia è stato ucciso o arrestato. Nessuna casa viene lasciata intatta. Ogni famiglia in Siria è terrorizzata, non hanno alcuna garanzia: un giorno la loro casa potrebbe essere distrutta; un altro, un membro della famiglia potrebbe essere ucciso. Non c’è modo di sapere quando accadrà.
Camminavamo per la strada e si sentivano gli spari. Ci ferirono tutti: mia madre fu colpita da un proiettile, cosi come le mie sorelle, alle gambe. Senza ragione. Loro sono sopravvissute, mio zio è morto. I militari nelle strade dicono: “Ok, uccidiamo quel tizio? E cosa dite di quella donna – chi vuole ucciderla?” Vogliono le strade per loro.
Ogni volta che una casa veniva distrutta, mi recavo sul posto con la mia famiglia per aiutare. Una volta, vidi una casa di tre piani, il suo tetto aveva raggiunto le fondamenta. Le bombe avevano distrutto tutto, fondamenta comprese. 13 persone morirono quella notte; 4 di loro erano bambini. Corsi ad aiutare, trovammo i corpi ricoperti dalla polvere. Tentammo di seppellirli nel migliore dei modi. I rifugi non funzionano, niente funziona. Usano qualsiasi cosa – bombe, granate, pistole, carri armati.
In un altro villaggio nei dintorni, andavano di casa in casa. Sentii che trovarono un rifugio con dentro 50 bambini. Li uccisero tutti. Ad alcuni spararono in testa, ad altri li uccisero con i coltelli. Non c’è nulla che non abbiano usato per uccidere quei bambini. Non capisco come abbiano potuto farlo, nessuno può essere in grado di farlo.
Tenterò in ogni modo di far sapere al mondo ciò che accade in Siria. Questo è reale, sta succedendo. Voglio che il mondo intero sappia, che il mondo intero ascolti. Non so mai se la mia famiglia ancora in Siria sarà viva il momento dopo. Potrei chiamarli adesso e tra 5 minuti potrebbero essere morti. I bambini piangono tutto il tempo, terrorizzati dalle bombe. Save the Children mi sta aiutando qui. Un operatore sociale mi sta aiutando a trovare un luogo dove vivere e si assicurerà che io abbia cibo e acqua.

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