Ricordate tutti la dibattutissima questione del cosiddetto Antennagate, quel lungo episodio a puntate in cui si sono sviscerati i problemi di un errore di progettazione relativo all’antenna di iPhone 4?
All’epoca, dopo che in Rete circolarono pareri di esperti e non, lamentele di utenti, diatribe di vario genere, fantasiose ipotesi di “rimedio” alterando le “tacche” visualizzate mediante modifiche al firmware e simili, l’associazione di tutela a stelle e strisce Consumer Reports deliberò, con tanto di prove di laboratorio, l’inidoneità dell’antenna, pur salvando tutto il resto dello smartphone di Apple.
Su questo sito la questione è stata molto seguita, c’è di che sbizzarrirsi. Vale la pena di ricordare in particolare che dopo le (discutibili) affermazioni di un sedicente ingegnere,secondo il quale il test di Consumer Reports sarebbe stato “farlocco”, l’ingegner Ruben Caballero di Apple è sbottato, ricordando che “l’aveva detto che non poteva funzionare bene”. Che l’abbia o meno imposta, a suo tempo, Steve Jobs, poco importa: fatto sta che ormai era impossibile intervenire. Infatti, Apple ha tamponato con il famoso bumper, il guscio protettivo, il cui scopo era, banalmente, quello di “allontanare” le mani dal nastro metallico che bordava l’apparecchio e fungeva da antenna.
Ora siamo alla nuova puntata. È appena uscitoiPhone 5: grande clamore, le solite file per l’acquisto. Poi i clienti hanno cominciato a provarlo, tra macchie viola sulle riprese contro sole, WiFi ignorato e traffico dati proseguito su rete cellulare ma, soprattutto, la questione delle mappe, che ha spinto persino degli osservatori aipotizzare l’acquisizione di Nokia anche per “appropriarsi” del materiale di Navteq (fornitore in tema mappe anche di Google e Nokia stessa): non si può certo dire che qualche difettuccio non ci sia.
iPhone 5 è stato “difeso”, come sempre accade: sono difetti di gioventù, si tratta di problemi risolvibili, eccetera. Con tanto di lettera di scuse di Tim Cook a proposito proprio delle mappe. Tutto ciò premesso, arriva una notizia da una parte strana, dall’altra contraddittoria: secondo Consumer Reports, lo stesso che nella precedente occasione aveva fustigato senza remore, iPhone 5 è “il miglior iPhone mai costruito”. Da notare che l’autore dell’articolo è sempre Mike Gikas, lo stesso dell’altra volta, che si limita a toccare solo marginalmente la questione mappe, riponendo fiducia nel fatto che Apple stessa ha dichiarato di prendere a cuore la questione.
Strano, vero? È innegabile: stavolta Consumer Reports è stato decisamente più “generoso”, molto meno severo nel giudicare uno smartphone che – parliamoci chiaro – qualche difettuccio ce l’ha. E non sono solo io a essermi accorto di questa maggiore accondiscendenza. Non è un j’accuse, sia chiaro: tutti hanno il “diritto” di avere difetti. Ce li ha l’uomo, figurarsi se non li ha uno smartphone, che ne è creazione.
Ognuno, a questo punto, si faccia le conseguenti domande, alla luce di queste considerazioni. L’area commenti è sempre aperta, anche su Facebook. La mia? Nutro qualche sospetto su Consumer Reports, a questo punto. E se fossi americano, ne nutrirei ancora di più.
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